Passi avanti ne sono stati fatti e tanti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. La Ferrari ha ampiamente migliorato rispetto allo scorso anno, ma ancora non è in grado di poter lottare per la vittoria del campionato del mondo. Serve di più, probabilmente sotto diversi punti di vista, dalla strategia del muretto a qualche miglioria tecnica delle vetture senza dimenticare qualche errore dei piloti.
Quando ormai mancano solo sette Gp alla fine della stagione, in casa Ferrari si iniziano a tirare le somme e riconsiderare le aspettative per questo finale di campionato. Purtroppo i 109 punti di gap tra la Rossa di Leclerc e la Red Bull di Verstappen inducono a pensare che il mondiale piloti possa solo perderlo l’olandese. Stessa cosa per quanto concerne il mondiale costruttori: 135 punti di vantaggio sono difficili da recuperare, quasi impossibili.
Ecco allora che a questo punto, gli sguardi, le energie e le attenzioni in casa Ferrari siano realisticamente spostate sulla prossima stagione. Maranello dovrà fare tesoro degli errori commessi quest’anno e presentare una vettura finalemnte completa per poter tenere testa ai rivali.
Del resto la botta psicologica presa in Olanda sul circuito di Zandvoort ha definitivamente chiuso le porte ad una rimonta che già di per se si presentava ai limiti del possibile. C’è aria di rassegnazione da parte di Charles Leclerc, e anche Mattia Binotto sembra aver tirato i remi in barca per il 2022, dedicandosi allo studio della nuova Ferrari per il 2023.
“Sullo sviluppo della vettura di quest’anno ormai, quando mancano solo 7 Gp, ci è rimasto poco da fare e penso che questa situazione sia comune per tutti i nostri avversari. Da qualche giorno a questa parte stiamo lavorando soprattutto sul prossimo progetto e devo ammettere che la vettura dell’anno prossimo in questo momento nasce bene. È ovvio che se ci fosse qualcosa che dovremmo capire da quanto sta succedendo adesso per correggerlo sulla prossima auto, ci sarebbe tempo per farlo. Per questo motivo penso che sia molto importante per noi reagire e ritrovarci a competere al più presto per i migliori risultati, perché vorrà dire in qualche modo aver indirizzato anche questo problema in gara, che ci porta a essere sottotono”.