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Ferrari, Montezemolo va all'attacco: l'affondo dell'ex presidente

Mentre l'amministratore delegato Benedetto Vigna non si sbilancia sul futuro team principal, l'ex presidente del Cavallino non risparmia critiche all'attuale gestione

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La Ferrari è entrata ufficialmente nel futuro. Dopo le dimissioni di Mattia Binotto dal ruolo di team principal, accolte dai vertici della scuderia, a Maranello sono iniziati i lavori per individuare la nuova figura alla quale affidare il delicato ruolo di capo della gestione sportiva in vista del Mondiale 2023, che nei piani del Cavallino dovrà segnare quantomeno un ulteriore avvicinamento alla Red Bull, dominatrice della stagione appena conclusasi.

Ferrari guarda al futuro: le parole di Vigna sul futuro team principal

Come già trapelato, tuttavia, i tempi per la scelta del nuovo team principal non saranno brevi, proprio perché ai piani alti della Ferrari è chiaro quanto sia importante non sbagliare nessuna valutazione, dopo che l’ultimo triennio e in particolare il 2022 sono stati caratterizzati da troppi errori in sede di strategia, ma anche nei rapporti con i piloti. Un’ulteriore conferma del fatto che l’ultimo mese dell’anno dovrebbe essere quello del brainstorming senza ufficializzazioni arriva dalle parole dell’amministratore Benedetto Vigna, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Milano

Protagonista di una lectio magistralis ai ragazzi dell’ateneo lombardo dal titolo “Innovazione e metodo scientifico”, Vigna, incalzato sul tema Ferrari da Ferruccio Resta, direttore uscente del Politecnico, e dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si è affidato ad una significativa citazione rispondendo a una domanda sull’identità del futuro team principal: “La spiegazione è vecchia di 2500 anni, lo diceva Eraclito: ‘Panta rei, tutto scorre’“. “Per l’innovazione serve tempo“ ha poi aggiunto l’ad di Maranello, in carica dal giugno 2021, nonché figura molto stimata dal presidente John Elkann, che lo ha voluto in Ferrari e che potrebbe decidere di allargarne la sfera operativa nel 2023.

Ferrari, la preoccupazione di Montezemolo: “Azienda senza un leader”

Intanto della delicata situazione della Ferrari ha parlato anche un grande ex come Luca Cordero di Montezemolo. Il manager bolognese si è lasciato andare ad un commento intriso di sincerità e preoccupazione, ma dal quale traspare anche una punta di amarezza e polemica, legate magari alle modalità della separazione avvenuta nel 2014: “La situazione che si è creata in Ferrari mi dispiace molto e mi preoccupa. In momenti come questi, siccome voglio veramente molto bene alla Ferrari, preferisco non fare commenti” ha detto Montezemolo, salvo poi tornare rapidamente sui propri passi lasciandosi però sfuggire parole pesanti: “Voglio però dire che purtroppo mi sembra che sia un’azienda senza un leader e senza una leadership“.

L’epopea di Luca Cordero di Montezemolo alla Ferrari

Montezemolo è stato protagonista della storia della Ferrari in due riprese. Entrato a Maranello nel 1973, ad appena 26 anni, come assistente di Enzo Ferrari e responsabile della Squadra Corse, conquistò subito tre mondiali costruttori, dal 1975 al 1977, e due mondiali piloti con Niki Lauda nel 1975 e 1977.

Dopo l’addio in quello stesso anno per assumere altri incarichi all’interno della Fiat, Montezemolo ha fatto ritorno nella scuderia del Cavallino nel 1991, un anno dopo un fugace passaggio nel calcio come vice presidente della Juventus e presidente del comitato organizzatore di Italia ’90, per ricoprire l’incarico di presidente e amministratore delegato.

Era, quella, un’epoca molto delicata per la scuderia, che tre anni dopo la morte di Enzo Ferrari non riusciva a tornare competitiva per lottare per il titolo mondiale che mancava dal 1978 con Jody Scheckter. Dopo tanti altri anni di attesa e risultati deludenti, la svolta coincise con l’ingaggio di Jean Todt nel ruolo di dg e capo della gestione sportiva, prodromo dell’epopea con Michael Schumacher, che nel 2000 riporterà il titolo mondiale a Maranello inaugurando un quinquennio di dominio assoluto. Poi, nell’ottobre 2014, per Montezemolo arrivò l’improvviso addio alla Ferrari, che coincise con l’inizio dell’era di Sergio Marchionne.

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