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Ferrari: Sainz vuota il sacco sull'addio, rapporto con Leclerc, i rimpianti e il suo futuro

Lo spagnolo pronto a lasciare la rossa a dicembre, la confessione sui momenti difficili, le voci sull'Alpine di Briatore e cosa manca al Cavallino

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Mancano ancora cinque mesi ma Carlos Sainz si sente un ex della Ferarri da tempo, da quando la casa di Maranello ha annunciato l’ingaggio di Hamilton che sarà il futuro partner di Leclerc. Il pilota spagnolo si confessa a cuore aperto in un’intervista a La Repubblica in cui parla di tutto, dalla delusione per essere stato scaricato al futuro, passando per il rapporto col compagno di scuderia Leclerc.

Sainz rivela reazione dopo la notizia del divorzio

Lui dice di essere con la testa a Budapest per provare a vincere, assicura che sarà un pilota Ferrari al 100% fino a dicembre (“Qualsiasi cosa succeda nei prossimi 5 o 10 anni, ho guidato la rossa e ci ho vinto, un sogno che non cambierei con niente”) ma ammette di esserci rimasto male quando gli è stato comunicato il divorzio precoce. Tre successi in tutto col Cavallino dove è in sella dal 2021, cinque podi finora in questo campionato, tra cui la vittoria in Australia una decina di giorni dopo l’operazione d’urgenza di appendicite a Gedda ma la testa va a quel giorno della comunicazione: “Quando mi hanno detto che non avrei continuato beh sì, non mi sono sentito molto apprezzato come mi sarebbe piaciuto. Soprattutto per quello che ho dato io alla Ferrari: sono andato a vivere a Maranello per 4 anni, ho preso casa, sono stato in fabbrica a lavorare per questa scuderia cercando di portarla avanti per vincere insieme”.

Il disorientamento di Sainz

Sainz ammette: “Sono stati due o tre mesi duri tra gennaio e febbraio, ho vissuto una fase problematica con l’annuncio dell’arrivo di Hamilton e il mio futuro che cambiava. Eppure la vita è così, è un po’ una montagna russa. Ho capito velocemente la situazione, mi sono concentrato a sfruttare il fatto di essere ancora con la tuta rossa. Finché sarà così, darò tutto. Non cambierò la mia maniera di lavorare. Ho iniziato col podio in Bahrain e ho vinto a Melbourne subito dopo l’operazione, è stato un passaggio molto di forza per me e per la mia carriera. Mi ha fatto piacere vedere la squadra felice per me perché sanno quello che ho vissuto. Rimpianti? Sono sicuro che se tornassi indietro farei alcune cose diversamente o meglio. Lezioni che mi porterò altrove. Adesso penso a come vincere qui e poi a trovare casa”.

Il futuro di Sainz

Capitolo futuro, Sainz non si sbilancia: “È una decisione complessa proprio per questi motivi, cerco tutte queste cose e non una più dell’altra. Sono fattori fondamentali e per questo ho bisogno di tempo, più di quello che la gente sperava, per analizzare mercato, squadre e persone. Quando avrò tutti gli elementi giusti, deciderò. Non l’ho ancora fatto e non so se accadrà prima della pausa estiva. So di tenere in sospeso vari team e li ringrazio per la pazienza, ma anch’io devo averla. Questo sport mi ha insegnato a essere un po’ più egoista e a scegliere il meglio senza fretta. L’Alpine? Dall’inizio tutte le squadre che non avevano piloti riconfermati erano un’opzione, quindi anche l’Alpine c’era, non è entrata all’ultimo momento. Mercedes e Red Bull? Bisogna chiederlo a loro”.

Un’estate a tutta Spagna

Stride un po’ il suo momento personale in F1 a confronto con i trionfi della Spagna negli altri sport: “Giornate bellissime, che mi hanno preso molto, anche per questo non ho pensato al mio futuro: Europei di calcio, Alcaraz a Wimbledon, Sergio Garcia nel golf, il gran finale del Sail Gp a San Francisco. Abbiamo la mentalità del non mollare mai e di spingere al massimo per realizzare i propri sogni. Noi 25-30enni, ma anche un Lamine Yamal che a 17 anni è così maturo, abbiamo avuto la fortuna di crescere guardando una generazione di fenomeni come Alonso, Nadal, Xabi Alonso, Xavi Iniesta, Pau Gasol. Punti di riferimento, esempi, maestri. Noi più giovani vogliamo essere come loro”.

Il rapporto con Leclerc

Non si nasconde Sainz alla domanda sul rapporto con Leclerc: “Non è cambiato il nostro rapporto. Siamo compagni da quattro anni e se si guarda alla nostra storia ci sono stati un paio di episodi a campionato dove non ci siamo trovati d’accordo in pista o ci è capitato qualcosa. Semplicemente, fa parte delle gare e dell’essere una squadra dove entrambi i piloti fanno il giro di qualifica entro due decimi e partono uno a fianco all’altro. Ovvio che ci siano situazioni in cui ti ritroverai in condizioni di lottare per le posizioni ed è lì che la nostra competitività ci porta a confrontarci e a non essere sempre dello stesso parere su alcune cose. Capita, ma dopo torniamo a casa insieme, parliamo, ci chiariamo e dimentichiamo. Alla Ferrari cosa manca per tornare in alto? Due o tre decimi. Parliamo di niente e tutto: perderli ti impedisce di lottare. I nostri rivali hanno sviluppato bene le macchine, noi invece non siamo riusciti a trovare performance con i nostri sviluppi. Qui abbiamo una piccola modifica al fondo per risolvere i guai delle ultime gare”.

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