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Finale playoff Serie B, Venezia e Cremonese si giocano la Serie A

Assisteremo ad una sfida che si preannuncia avvincente

Pubblicato:

Rocco Nicita

Rocco Nicita

Giornalista

Classe 1996. Collabora con varie testate e blog online. Conduce un podcast dedicato interamente alla Serie B.

Finale playoff Serie B, Venezia e Cremonese si giocano la Serie A Fonte: IPA

Dopo aver battuto le rispettive avversarie, Venezia e Cremonese si giocheranno in un doppio scontro (andata e ritorno) l’accesso alla Serie A. Si inizierà giovedì 30 maggio allo stadio Zini di Cremona e si terminerà il 2 giugno nella cornice del Penzo.

Come noto, non è previsto un extra-time rispetto a quello regolamentare, in quanto, in caso di pareggio, passerà la squadra veneta per il miglior piazzamento ottenuto nella classifica finale.

C’è da premettere che, nonostante la squadra di Vanoli parta avvantaggiata per questioni di classifica, ultimamente le terze classificate non godono di buona sorte nei play-off.

Per trovare l’ultima terza classificata riuscita a fare il salto di categoria bisogna andare indietro fino alla stagione 2019/2020, quando lo Spezia, pur a parità di gol con il Frosinone, riuscì a centrare la promozione proprio perché forte di un miglior piazzamento in classifica.

In quanto terza e quarta classificata, Venezia e Cremonese hanno saltato il turno preliminare dei play-off. Seppure ovvia come affermazione, questo ha fatto sì che le squadre avessero più tempo – e anche un impegno in meno – per preparare la doppia sfida.

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Come arriva il Venezia alla finale playoff

Il Venezia, dopo aver battuto fuori casa il Palermo, si è imposto anche tra le mura casalinghe. Se la sfida di andata è sembrata per certi versi equilibrata, nella sfida di ritorno non c’è stata partita.

Specialmente nel secondo tempo della gara del Penzo, gli uomini di Vanoli hanno mantenuto un’intensità di gioco nettamente superiore rispetto a quella dei propri avversari e il risultato è stato perentorio.

Il Palermo, sicuramente, avrebbe potuto e dovuto fare di più, anche in virtù della rosa a disposizione di Michele Mignani.

In particolare, l’ex mister del Bari ha scelto per la sua squadra un atteggiamento conservativo, che spesso assumeva le sembianze di un 5-3-2, per cercare di tamponare la foga offensiva del Venezia (la squadra con il miglior attacco e prima per Expected Goals).

La fluidità tattica della squadra di Vanoli ha messo in crisi le marcature a uomo pensate dal tecnico dei rosanero.

In particolare, i continui movimenti dei giocatori del Venezia non hanno dato i riferimenti sperati ai giocatori del Palermo, costringendo spesso i difensori a rompere la linea e, di conseguenza, a lasciare spazio da occupare.

Come arriva la Cremonese alla finale playoff

La Cremonese è uscita indenne da entrambe le partite pur avendo sofferto in Calabria. Il risultato di pareggio, in ogni caso, avrebbe comunque favorito la squadra lombarda.

Come per la partita che si è giocata nell’altro lato del tabellone, anche la sfida tra Cremonese e Catanzaro ci ha regalato un copione diverso tra l’andata e il ritorno.

Se all’andata il Catanzaro ha dimostrato – ancora una volta – di poter competere con delle corazzate del campionato cadetto, al ritorno la partita si è indirizzata quasi subito a favore dei padroni di casa e si è conclusa con un risultato netto.

La chiave tattica, certamente, è stata nel pressing alto adottato dalla Cremonese fin dai primi minuti e finalizzato a contrastare l’uscita dal basso del Catanzaro, ormai marchio di fabbrica del calcio di Vivarini. Non è un caso che alcuni gol siano nati proprio da situazioni di questo tipo.

A questo, si deve aggiungere che entrambe le squadre hanno optato per delle marcature a uomo.

Mentre, però, la Cremonese può contare su giocatori di una certa struttura fisica, il Catanzaro non è riuscito ad assorbire gli interscambi dei giocatori degli avversari specialmente nelle zone centrali del campo.

Per di più, la squadra di Vivarini è apparsa poco lucida nella fase di gestione del pallone, probabilmente anche sulla scorta degli impegni ravvicinati (il primo dei quali durato ben 120 minuti).

Che partite dobbiamo aspettarci?

Se guardassimo solo ai precedenti stagionali, la partita sarebbe in perfetto equilibrio. Una vittoria per parte con somma di gol identici: all’andata fu 1-0 per la Cremonese, il ritorno, al Penzo, un 2-1 per i padroni di casa. Con un risultato del genere, come si diceva prima, passerebbe il Venezia.

Di fronte, si troveranno due 3-5-2 con principi di gioco piuttosto differenti, anche se accomunati da una mentalità piuttosto offensiva.

Delle capacità offensive del Venezia si è già detto, mentre per quanto riguarda la Cremonese è una delle migliori squadre in termini di tiri nello specchio, ma anche la migliore in termini di field tilt (possesso di palla nell’ultimo terzo di campo).

Paradossalmente, però, la squadra di Stroppa ha segnato meno di quanto avrebbe dovuto (50 gol rispetto ai 59.41 attesi), denunciando alcune carenze offensive. Per dare un parametro di riferimento, il Venezia ha segnato 69 gol rispetto a 66.67 attesi.

Dal punto di vista difensivo, la Cremonese è la migliore squadra in termini di gol subiti (32 gol, con una lunga serie di partite concluse a rete inviolata) e, nonostante sia una squadra che sa difendere anche posizionalmente, predilige difendere in avanti.

È infatti la seconda migliore squadre per PPDA (dato che misura l’intensità del pressing, più è basso e più la squadra ha una maggiore intensità). Il Venezia, invece, concede quasi sempre il giro palla ai propri avversari, prediligendo una difesa posizionale.

Nell’ultimo precedente tra le squadre, conclusosi per 2-1 in Laguna, il Venezia ha lasciato il possesso e il dominio territoriale alla Cremonese, facendo più affidamento sui lanci lunghi (21.6% nella gara di ritorno rispetto al 14.4% della gara d’andata).

Sulla base di queste valutazioni, è probabile che la squadra di Vanoli opti più per un atteggiamento conservativo – specialmente nella gara d’andata – e che cerchi subito la profondità.

Focus sul Venezia

Sulla base delle valutazioni, particolare importanza rivestiranno Tessmann e Pohjanpalo. Il primo, avrà la funzione di impostare il gioco e anche di cercare verticalizzazioni immediate. Lo statunitense, infatti, è uno dei migliori giocatori nel suo cluster di riferimento per percentuale di passaggi lunghi riusciti.

Il finlandese, dal canto suo, dovrà essere abile a reggere i duelli individuali con i centrali della Cremonese e a giocare a muro per ricevere le verticalizzazioni e per favorire gli inserimenti dei suoi compagni di squadra.

Focus sulla Cremonese

Tra le fila della squadra di Stroppa, Antov e Sernicola potrebbero essere tra i giocatori più sollecitati. Il centrale bulgaro avrà la funzione di accorciare sui giocatori del Venezia e, con molta probabilità, si troverà a duellare con l’attaccante finlandese del Venezia. I numeri di intercetti di Antov per partita stanno progressivamente crescendo e, per fare un parallelismo, si potrebbe intravedere in lui qualcosa di Hien.

Sernicola, invece, troverà sulla sua fascia di competenza Antonio Candela. Sarà interessante vedere il duello tra due degli esterni maggiormente propositivi di tutta la categoria.

Perché vedere Venezia-Cremonese e Cremonese-Venezia

Al di là di tutte le valutazioni di carattere tattico, il doppio scontro tra Venezia e Cremonese vedrà affrontarsi due delle compagini più forti della categoria. Acquisiranno molta importanza i duelli individuali tra i vari giocatori e, senza dubbio, la tecnica individuale giocherà un ruolo tutt’altro che marginale.

Per di più, si affrontano due allenatori dalle idee di gioco ben definite e che rappresentano un vero e proprio scontro generazionale (non in termini di età, quanto di panchine come primo allenatore): un decano del campionato cadetto come Stroppa affronterà un allenatore emergente come Vanoli. Gli elementi per godersi una bella finale ci sono tutti, ora non resta che attendere il grande giorno.

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