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Fiorentina, Baiano: vi rivelo i segreti dei viola e un retroscena su Kean versione Haaland

L'ex attaccante gigliato racconta il dietro le quinte del miracolo Palladino: dall'intuzione di prendere De Gea all'umiltà del tecnico ex Monza

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

In quella piazza è stato un idolo: 119 presenze tra il ’92 e il ’97, gol e magie in coppia con Batistuta. Normale che Ciccio Baiano, talento napoletano svezzato da Maradona (“mi chiamava Baianito, ho imparato tanto da lui vedendolo giocare, quando ho appreso della sua morte mi sono messo a piangere come un bambino“), sia felice dell’exploit della Fiorentina. I viola assieme alla Lazio sono la rivelazione del campionato, a un punto dal Napoli assieme ad Atalanta e Inter. Parlando a Virgilio sport l’ex attaccante viola spiega i segreti del miracolo costruito da Palladino.

Baiano, da tempo non si vedeva una Fiorentina così in alto
“E sapete perchè? Perchè da quattro anni la Fiorentina non aveva un centravanti. Dopo Vlahovic il nulla, ora finalmente c’è ed è forte davvero”.

Con Italiano era solo bella, con Palladino è diventata bella e forte
“Non dimentichiamoci il discorso del bomber che facevo prima: non ha avuto un vero centravanti. Per questo dò doppio valore ai risultati degli ultimi anni della Fiorentina, ha fatto tre finali, anche se le ha perse”.

Kean in viola è rinato
“Penso che la piazza di Firenze gli abbia fatto bene, è arrivato con grande umiltà: dopo tante delusioni, quando parlano bene di un ragazzo che potrebbe, potrebbe e non fa mai ecco che arrivi a un momento in cui c’è l’ultima chance per tornare in una big. Quando ha firmato con la Fiorentina Kean ha preteso una clausola di 50 milioni per dire che la Fiorentina gli andava bene ma che se andava bene, giocando sempre, poteva rilanciarsi in una squadra ancora più forte”

Firenze l’ha coccolato da subito
“Sì. Ha trovato una piazza che l’ha accolto come se avessero preso Haaland, l’hanno fatto sentire importantissimo ancor prima di iniziare, come fosse un Messia”

Non solo Kean, però. La Fiorentina è un collettivo straordinario
“Sul mercato non ha preso grandissimi campioni ma giocatori funzionali, come Bove e Cataldi scaricati da Roma e Lazio che dentro hanno il fuoco, hanno cattiveria, lottano, poi Kean che non fa solo gol, fa grandi prestazioni. Hanno avuto l’intuzione di prendere De Gea che è tra i primi 5 al mondo, era una scommessa perché aveva smesso invece è arrivato con entusiasmo, poi Comuzzo che veniva dalla Primavera ed è arrivato in Nazionale”

Il merito maggiore di Palladino quale è?
“Palladino è molto bravo, è partito con la difesa a 3 ma ha avuto l’umiltà di cambiare e sta ottenendo dei risultati. Poi giocano tutti, se mi chiedete chi è il titolare a parte Kean o De Gea, non si sa: cambia sempre 2-3 giocatori a ogni partita”.

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