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Fiorentina-Inter, Sconcerti nella bufera per le "attenuanti" ed il "delitto d'onore"

Fanno discutere le parole di Mario Sconcerti sul tifoso aggredito durante Fiorentina-Inter. Polemica anche per un paragone controverso: le reazioni social

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Fiorentina-Inter è stata una partita che ha segnato negativamente l’undicesima giornata di Serie A, non solo per quanto avvenuto sul campo ma anche per qualche dichiarazione di commento facilmente equivocabile e che sta generando una marea di polemiche.

Fiorentina-Inter, le controversie dentro e fuori il campo

I fatti, ormai, sono di dominio pubblico ed argomento di discussione in queste ore: parliamo certamente dell’arbitraggio controverso di Valeri, il rosso non dato al fallo di Dimarco su Bonaventura e gli ultimi gol del match (realizzati da Jovic per i viola e da Mkhitaryan per i nerazzurri) che secondo Graziano Cesari erano da annullare. Ma la partita al Franchi ha lasciato il segno (non positivamente, s’intende) anche per l’aggressione in tribuna ad un tifoso con la maglia dell’Inter, accerchiato dai sostenitori della Fiorentina: sono volati sganassoni all’indirizzo del ragazzo con addosso i colori della squadra meneghina, mentre altri tifosi viola incitavano gli aggressori con frasi del tipo “buttalo di sotto!”.

Ecco, questo è il contesto in cui si inseriscono le parole di un giornalista sportivo di lungo corso e di navigata esperienza come Mario Sconcerti. La prestigiosa firma del Corriere della Sera, nativo di Firenze (ma non mettiamo ovviamente in dubbio la professionalità e l’obiettività), durante la trasmissione Pressing ha però rilasciato una serie di commenti che stanno generando un polverone, oltre a creare un po’ di imbarazzo in studio.

Sconcerti: “Ci sono le attenuanti. Ricordate poi il delitto d’onore?”

“Ci sono le cosiddette attenuanti”, ha esordito Sconcerti, e già dall’incipit si poteva intuire che stesse per proporre un’analisi controcorrente. “Siamo tutti delle persone civili che ogni tanto perdono la testa. Nessuno può dire di ammettere la violenza da frustrazione, però ci sono le frustrazioni. Ci sono anche nei processi le cosiddette attenuanti, e la frustrazione è una di queste”. Per chiarire ulteriormente il suo pensiero, il giornalista si avventura poi in un paragone forse un po’ azzardato e che ha gelato lo studio (letteralmente, si avverte proprio un clima sbigottito ed imbarazzato anche da casa): “In Italia si poteva ammazzare ed esisteva il delitto d’onore, se tu ammazzavi la donna che ti aveva tradito. Quindi esistono questo tipo di cose”. Sconcerti in pratica ha tirato fuori, per fare un paragone, un reato abolito nel nostro ordinamento nel 1981, e che consentiva a chi veniva ferito nell’onore di poter commettere un omicidio godendo delle attenuanti del caso, della riduzione della pena o della detenzione anziché la reclusione. Per lungo tempo, inoltre, le attenuanti del delitto d’onore erano previste solo nei casi di uxoricidio, o comunque nell’eventualità in cui la donna fosse vittima della furia omicida di un uomo, fosse marito, fratello o padre.

Memore di questa aberrazione giuridica, il conduttore Massimo Callegari a quel punto è intervenuto, cercando di correggere il tiro del giornalista del Corsera: “Esistevano [questo tipo di cose], adesso per fortuna la situazione è cambiata“. Sconcerti, capendo di essere stato appena frainteso, ha puntualizzato: “Ma per carità. Ma lo dobbiamo dire?”. Il presentatore rintuzza: “Sì, meglio precisarlo“. Ma il giornalista comunque prosegue, ribadendo le sue tesi: “Qui eravamo sul caldo dopo una partita che l’Inter doveva giocare in 10. Non si può accusare di inciviltà e fare noi lezioni di moralità su un avvenimento sportivo discretamente falsato“.

Anche Monica Bertini, l’altra conduttrice, decide di intervenire per una importante puntualizzazione (“In nessun modo si deve lasciar passare il concetto che anche un minimo di violenza possa essere giustificata”), che però irrita Sconcerti: “Allora diciamo che sono dei delinquenti, meglio? Se chiamate me, io difendo casa mia. Voi l’accusate e io la difendo”. E a coronare il tutto, l’altra dichiarazione proferita da Sandro Sabatini, passibile anche questa di polemiche varie: “A San Siro, con un 4-3 subito all’ultimo minuto, se c’è uno con la maglia della Fiorentina gli succederebbe la stessa cosa”.

Il web contro Sconcerti

È francamente immaginabile come le parole di Sconcerti abbiano sollevato un polverone gigantesco sui social, solitamente sensibili ad imbastire processi a pensieri, parole, opere ed omissioni. Molti tweet e commenti sono ovviamente irriferibili, perciò riportiamo quelli più o meno diplomatici (per usare un eufemismo), ma comunque fermi e severi.

Il profilo de Il Calcio Verticale argomenta: “Sconcerti deve essere rimosso dall’albo dei giornalisti. E con lui, buona parte dei suoi colleghi deve andare in pensione e lasciar spazio a ragazzi giovani che hanno studiato e che sanno come parlare di calcio nel 2022. È aberrante tutto questo”. Stefano Vicini aggiunge: “Sconcerti in fila davanti l’Osteria, commentando la vigliacca ed infame aggressione contro un tifoso nell’incivile Stadio Franchi, parla di frustrazione e attenuanti. Mi meraviglio che il Corriere lo annoveri ancora tra i suoi editorialisti, una vergogna per il giornalismo!”.

Ancora, Alfonso Isernia verga queste parole chiedendo subito delle misure contro il giornalista: “Sconcerti vergognoso a Pressing questa sera. In pratica una decisione arbitrale sbagliata costituirebbe una attenuante e giustificherebbe la violenza sui tifosi avversari. Parole di eccezionale gravità, spero si prendano seri provvedimenti”. McAdam riflette: “Quando ero bambino poliziotti e tifosi venivano nelle scuole per parlare della piaga della violenza agli stadi. Oggi in televisione la si giustifica, solo per dare contro ad una squadra. Chi dà spazio a Sconcerti, giornali e tv, è complice di questa mer…”. Filippo Liguori commenta: “Avete dimenticato cosa significa sport! La violenza nel corso di un evento sportivo è aggravata. Il commento infelice del signor Sconcerti non può che rendere ancora più arroganti e violenti questi deficienti”.

Quel precedente di Sconcerti: le frasi infelici su Haaland

Poi c’è chi ricorda un altro scivolone messo a segno recentemente dalla penna del Corsera, come fa Il Cerno, sempre su Twitter: “Non capisco come si possa ospitare in trasmissioni televisive un energumeno che prima associa Haaland alla Sindrome di Down e poi giustifica un’aggressione allo stadio chiamando in causa la frustrazione e sostenendo nella sua arringa difensiva il delitto d’onore”.

Ci si riferisce all’infelice uscita di Sconcerti qualche settimana fa parlando di Erling Haaland, secondo cui il fuoriclasse del Manchester United “ha questa faccia un po’ da sindrome down, non normalissima”. Parole in libertà (condizionata con obbligo di firma, diremmo) proferite in diretta a TeleRadioStereo, ma per le quali il giornalista si era poi scusato dalle colonne del Corriere della Sera. “Mi sono svegliato con il telefono pieno di messaggi contro. Quando ho capito perché, ho capito anche che avevo sbagliato. Ho sbagliato involontariamente, perché stavo celebrando Haaland, ma l’espressione era infelice. Se tanta gente si è sentita offesa, è evidente che l’errore c’è. Non era mia intenzione, mi spiace. È la conferma che anche quando hai tanti anni di parole alle spalle, non si finisce mai di trovare quelle giuste per dire quello che davvero si vuole”. Capita, forse anche questa volta.

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