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Fioretto, Macchi rompe il silenzio dopo lo scandalo: il post su Instagram è una lezione di sportività

Argento in pedana, oro nel fairplay, sui social Filippo Macchi non recrimina per l'oro negato contro Cheung Ka Long: "Le decisioni arbitrali vanno rispettate".

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Argento in pedana (tra le polemiche), oro nel fairplay. Filippo Macchi vince, anzi stravince, dopo essere stato sconfitto nella finale di fioretto dal campione in carica Cheung Ka Long. L’arbitraggio ha inciso sull’esito di un incontro che sembrava destinato a incoronare l’azzurro, che, però, dà una vera e propria lezione di civiltà sui social.

Deluso sì, ma soprattutto sportivo: la grande lezioni di Macchi

Campioni veri lo si è in campo (in questo caso, in pedana) ma soprattutto fuori. E il classe 2001 di Pontedera che aveva l’oro tra le mani non recrimina per quel vantaggio (14-12) sfumato anche a causa dell’arbitraggio di Huang Hao Chih, che ha fatto imbufalire il ct Stefano Cerioni, lasciando interdetti tutti tanto da indurre la Federazione Italiana Scherma a presentare ricorso al Cio per il primo posto negato. “Ne ho sentite di ogni: ti hanno derubato, arbitraggio scandaloso, è una vergogna. Eppure a me viene da dire che sono proprio un ragazzo fortunato” ha scritto su Instagram Macchi in lungo post accompagnato da uno scatto in cui mostra orgoglioso l’argento conquistato a Parigi.

Macchi campione di fairplay: cosa ha detto dell’arbitro

Nessuna polemica. Zero. “Ho 22 anni, una famiglia stupenda, degli amici strepitosi e una fidanzata che mi lascia costantemente senza parole – continua Macchi -. Sono arrivato secondo alla gara più importante per ogni atleta che pratica sport e proprio perché pratico questo sport ho imparato che le decisioni arbitrali vanno rispettate, sempre! Conosco entrambi gli arbitri, non mi viene da puntare il dito contro di loro e colpevolizzarli del mio mancato successo anche perché non porterebbe a nulla se non a crearmi un alibi. Quello che è successo appartiene al passato, ormai è andata, quello che succederà in futuro dipenderà da me”.

Parole d’ordine: ripartire. Macchi guarda già avanti

“Io sono una persona che ambisce sempre al massimo, che non si accontenta mai e proprio perché non mi accontento mai non sono stato in grado di gioire immediatamente della medaglia ottenuta” confessa il giovane schermidore toscano. “Tempo fa, una persona a me cara, nonché una grandissima campionessa mi disse: ‘una medaglia si festeggia sempre!’. Ed effettivamente questa medaglia si merita gioia e felicità e quindi smaltiamo la delusione, che è tanta, e godiamoci ciò che è stato. Ci sarà tempo per tornarci sopra per capire gli errori che ho fatto e cercare di migliorare ancora di più. Ora ci aspetta una gara a squadre importantissima e io con i miei compagni, nonché amici, abbiamo tantissima voglia di dare il massimo e superarci. Sosteneteci, abbiamo bisogno di voi”.

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