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Flavio Briatore vende il Twiga, svolta drastica per la F1: interessato Leonardo Maria Del Vecchio, si oppone Dimitri Kunz d'Asburgo

Il compagno della ministra Daniela Santanché non intende cedere le sue quote, mentre il manager F1 è deciso a concentrarsi sul suo nuovo ruolo nel mondo dei motori

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

A destare così tanto rumore non è (solo) l’indiscrezione sulla presunta ed imminente vendita del mito Twiga, emblema di un brand che poi coincide con quel che Flavio Briatore ha costruito, oltre la F1. No, si tratta di un passaggio epocale per l’imprenditore e manager sportivo che ha plasmato a immagine e somiglianza di un certo pubblico il sogno, che si chiami Billionaire o Twiga in cui si sono riassunti i desideri di quell’umanità alla ricerca di quanto è stato captato e realizzato da Briatore, in anni scoppiettanti.

Il riferimento del Forte starebbe, quindi, per passare di mano stando a quel che riporta Il Giornale. E l’acquirente sarebbe Leonardo Maria Del Vecchio, uno dei sei figli di Leonardo capace di creare il colosso Luxottica, oggi Essilux.

Flavio Briatore e la vendita del Twiga a Del Vecchio

Quando l’indiscrezione è esplosa, ecco che l’agenzia ANSA nel pomeriggio di mercoledì 16 ottobre batte un tale che conferma l’interesse: Leonardo Maria Del Vecchio guarderà di sicuro il dossier.

Lo indicano fonti vicine all’imprenditore dopo quanto riportato dal sito del quotidiano legato a Berlusconi che hanno destato così tanta attenzione.

La F1 che cambia

Le cose cambiano. La F1 non è certo la stessa di quando alla guida di Benetton, Flavio Briatore seppe lanciare Michael Schumacher e conquistare tutto quel che c’era da vincere negli anni dorati di quella competizione che confrontata con le dinamiche odierne pare più rischiosa per i piloti, ma anche più irrituale, forse più svincolata da certi schemi.

Tornato nel mondo dei motori in qualità di figura chiave per il rilancio di Fernando Alonso, pilota asturiano ed ex campione del mondo nonché talento eterno capace di guidare ovunque e qualsiasi tipo di vettura, oggi Briatore ricopre una veste più importante e la necessità di concentrarsi su questo incarico è diventata preponderante.

Il suo nuovo ruolo

Dunque, il ritorno in Formula 1 è stato ragionato e, nel corso di questi ultimi mesi tra alti e bassi (non da ultimo probabilmente anche la componente personale) la decisione di cedere uno dei nomi noti tra le sue attività si è rafforzata.

“Io – spiega da Londra a Il Giornale – sono sempre più assorbito dalla Formula 1 e non ho tempo per dedicarmi ad altre attività”. “Ho messo sul mercato il Twiga e vedremo come finirà”.

Il piccolo impero dell’imprenditore piemontese non include solo il Twiga, che è un simbolo oltre che un luogo di riferimento, ma Crazy Pizza, che ormai ha più di venti location, la metà delle quali in franchising, il Billionaire, che il 6 dicembre prossimo aprirà un avamposto anche a St. Moritz.

Fonte: ANSA

Briatore a Napoli per l’inaugurazione di Crazy Pizza

Briatore ha costruito, parallelamente, un piccolo impero nel settore luxury apprezzato da due fondi internazionali e dall’erede del genio di Leonardo Del Vecchio, che ha dimostrato estrema concretezza e prospettiva. A sugerirlo è l’insieme di acquisizioni, rimescolamenti e brand nell’ambito ristorazione e beverage che ha portato avanti attraverso il suo family office (LMDV Capital).

Leonardo Maria Del Vecchio pronto a comprare

Dalla sua, Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica, ha deciso da qualche tempo di diversificare e di investire, oltre che nella multinazionale di riferimento per l’occhialeria, nell’ambito della ristorazione con un target specifico e studiato che si sovrappone perfettamente al Twiga.

Del Vecchio ha aperto tre locali nel cuore di Brera a Milano, prima il Vesta e quindi Casa Fiori Chiari e la Trattoria del Ciumbia, poi ha rilevato Le Carillon a Paraggi e Franco Mare a Marina di Pietrasanta, diventati Vesta Portofino e Vesta Mare. Per non citare l’acquisto la scorsa estate del 72,5% della Società Acqua e Terme Fiuggi.

Un’operazione che suggerisce quanto ritenga interessante a livello economico l’universo beverage e food e intenda continuare a costruire un solido sistema di incastri, dove figuri anche il gioiello di Briatore.

Fonte: ANSA

Leonardo Maria Del Vecchio con Jessica Serfaty

Il nodo Santanché

Ma c’è un dettaglio su cui la domanda va posta. Com’è noto, il Twiga è un progetto condiviso, fifty-fifty con la ministra Daniele Santanché e il di lei compagno Dimitri Kunz d’Asburgo, il quale detiene il 33% del Twiga di Pietrasanta. Secondo quel che risulta a Il Giornale per ora non ci sarebbe intenzione di cedere il proprio tesoretto e di concedere l’intero pacchetto a Del Vecchio junior, il quale avrebbe la disponibilità (a leggere i dati sul patrimonio pubblicati dall’autorevole Forbes) e dallo slancio oltre al business di famiglia.

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