Francesca Costa e il calcio, questione di legami. E di strade segnate. Perché oltre ad aver sposato uno dei giocatori più promettenti dell’epoca (e parliamo di Igor Zaniolo), ha generato una delle poche certezze di Eusebio Di Francesco, vittima di una delle stagioni più complicate della sua carriera di allenatore.
Questa signora quarantunenne dall’interessante profilo Instagram, per quantità di followers e numero di intraprendenti curiosi dei social che postano commenti, è la madre di Nicolò, capace di titoli pur essendo adolescente grazie ai suoi numeri e a quel talento che sembra già proiettarlo verso obiettivi più alti, rispetto a quanto raccolto dal padre.
Passato alla Roma nell’ambito dell’operazione Nainggolan, il ragazzino classe ’99 è già un rimpianto per i tifosi interista, delusi e affranti dopo i primi mesi di permanenza a Milano, sponda nerazzurra, del giocatore belga così voluto da mister Spalletti.
La mamma di Nicolò pare una quarantenne assolutamente contemporanea, a rigor di social. Non dimostra la sua età, ha una certa ironia nel linguaggio e non si nasconde poi a chi le chiede di sé e della sua famiglia. In una recente intervista alla Gazzetta, ha detto la sua.
“Tifo la Roma da quando avevo 20 anni per le canzoni di Venditti e per Totti. L’ho sempre ammirato in campo, ma anche per la beneficenza che fa senza dire nulla. L’ho visto la prima volta che siamo stati a Trigoria. È venuto da noi e io mi sono messa a piangere. Mi ha detto: ‘Ma che piangi per me?’. Io non riuscivo a parlare. Nicolò mi ha detto: ‘Ma che figure mi fai fare?’. C’era anche mio marito Igor che si è messo a ridere”.
Francesca, infatti, è felice che suo figlio sia finito proprio ai giallorossi: “Nicolò? Da bambino tifava Juventus ma non è mai stato un tifoso sfegatato. Il suo idolo era Kakà. Mi ha detto che ora il suo campione preferito è Modric. Il momento più difficile è stato quando la Fiorentina ha chiamato mio marito per avvertirlo che Nicolò era stato tagliato dalla Primavera. Io scoppiai a piangere perché sapevo come avrebbe reagito mio figlio. Piangeva. Lo abbiamo visto star male. Poi Igor è stato lungimirante e lo ha portato via da Firenze. Perché la Viola avrebbe voluto girarlo a qualche società satellite. Ed è arrivata l’Entella. Quello è stato un bel periodo”.
Nulla di più giusto, considerato il percorso del suo ragazzo e quello che ancora attende il talentino romanista.
VIRGILIO SPORT