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Funerali Diogo Jota, omelia da brividi del parroco. C'era anche Chiesa, mistero Ronaldo

Tantissimi esponenti del mondo del calcio presenti alla chiesa di Godomar per l'ultimo saluto all'ex talento del Liverpool, Cr7 non si è visto

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

In un clima di commozione, dolore e partecipazione emotiva sono appena terminati i funerarli dell’ex Liverpool Diogo Jota e di suo fratello André Silva, giocatore del Penafiel, presso la Igreja Matriz di Gondomar. I due sono morti in un incidente stradale a Zamora giovedì 3, mentre erano in viaggio per prendere un traghetto a Santander che li avrebbe portati in Inghilterra. Il vescovo di Porto, Manuel Linda, ha celebrati la messa per salutare il campione. La funzione del settimo giorno avrà luogo mercoledì prossimo (9), alle 21.00.

Quanti presenti alla veglia funebre

Alla veglia funebre di ieri erano presenti diverse personalità del calcio portoghese, tra cui Bernardo Silva, Jota Silva, Bruno Fernandes, Pote e Rui Jorge. Anche i giocatori del Liverpool hanno partecipato: Endo, Kelleher, Van Dijk, Curtis Jones, Robertson, Chiesa, Elliott, Mac Allister e Connor Bradley, tutti in lutto. Arne Slot, allenatore dei Reds, si è unito alla squadra. Oggi in chiesa i calciatori erano tantissimi, c’era anche Federico Chiesa, compagno di squadra di Jota al Liverpool, assieme a Villas Boas, Van dijk e tanti altri.

Mistero Ronaldo

C’era attesa per la partecipazione di Cristiano Ronaldo, grande amico di Jota, ma nessuno l’ha visto. Se è venuto, è entrato da una porta secondaria e non ha preso la parola durante la funzione.

Il messaggio del parroco ai figli di Jota

Toccante il messaggio del parroco che ha officiato il funerale di Diogo Jota e André Silva: “Cari Dinis, Mafalda e Duarte, bambini che non ci sono. In questo momento state soffrendo immensamente, o forse no, perché non ve ne rendete conto. Pregherò molto per voi. Chi soffre molto sono vostra madre e i vostri nonni. Vedere i resti mortali di un figlio dev’essere un tormento ancora maggiore, ma quando ci sono due urne non ci sono parole. Ma ci sono i sentimenti. Siamo qui per dirvi che anche noi abbiamo sofferto molto. Siamo qui con voi emotivamente.

È umano piangere. Peccato per noi se non lo facessimo. Siamo qui per due motivi: solidarietà nell’amore e perché la fede in Dio ci dà la certezza della vita eterna. Possiamo avere fede e speranza nella risurrezione. La Chiesa ama lo sport. Lo sport ha un enorme potenziale per unire persone diverse. Dove si incontrano: rispetto, disciplina… Ci sono molti valori nello sport. Se è difficile vedere piangere un adulto, è ancora più difficile vedere piangere un bambino. Vi mando un saluto speciale per la vostra mamma e i vostri nonni. Io sono con voi, ma anche Gesù è con voi”

Commovente anche il pensiero di Bernardo Silva che ha assicurato che il nazionale portoghese “non sarà mai dimenticato”. Il centrocampista del Manchester City, che indossa il numero 20 per i Citizens, ha riconosciuto che quel numero – che era anche quello di Jota al Liverpool – avrà ora un significato ancora più speciale: “Non riesco nemmeno a immaginare il dolore provato dalla famiglia, da Rute, dai figli, dai genitori. Per André e Jota. Devo dire qualcosa su Jota, che è stato un grande amico per tutti noi. La sua carriera, sebbene non la più importante, parla da sola. Non si è allenato in nessun grande club e ha intrapreso le strade più difficili.

La sua passione, la sua volontà e la sua determinazione gli hanno permesso di avere successo nella vita e di avere una carriera brillante. Ma ancora più importante, come persona… i ricordi che rimangono… Jota sarà sempre nei nostri cuori. Sarà sempre presente a ogni colazione, pranzo, cena, incontro della nazionale, alla PlayStation o partita a carte”, ha detto Bernardo Silva.

Dopo la messa diversi colleghi, tra cui Rúben Neves, hanno trasportato la bara contenente i resti di Diogo Jota. Lo stesso Neves ha poi sostenuto Rute Cardoso, la moglie di Diogo Jota, visibilmente provata.

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