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Funerali Losi, figlio Roberto bacchetta gli assenti ma dice: papà core de Roma vi perdona

Il figlio di Giacomo Losi non accetta la mancanza della dirigenza della Roma al funerale del padre ma perdona tutti in nome della fede giallorossa

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

I tifosi sì, loro c’erano perché Giacomo Losi, scomparso l’altro giorno a 88 anni, era un figlio di Roma, era ‘er core de Roma e in tanti si sono presentati l’altro ieri alla Chiesa di Santa Paola Romana per l’ultimo saluto alla leggenda giallorossa ma i dirigenti e i calciatori della Roma di oggi non c’erano. Presenti solo alcuni ragazzi dell’Under 18, il responsabile dell’archivio storico, un drappo con lo stemma del club e a una corona di fiori metà gialli e metà rossi. Una pessima figura per il club giallorosso che ha indignato non poco fan e appassionati.

Le scuse di De Rossi alla famiglia Losi

Il motivo di tale assenza? Troppo lavoro. E’ questa la giustificazione arrivata dagli uffici del club giallorosso. Questo, spiega la Roma, è un momento di passaggio (nuovo allenatore, e nuovo direttore sportivo in arrivo) e dunque a Trigoria e Viale Tolstoj si è molto indaffarati. Motivazione flebile. Il tecnico De Rossi è stato costretto a inviare pubbliche scuse.

Il figlio di Losi bacchetta i dirigenti della Roma

Il figlio di Losi, Roberto, ha accettato le scuse ma oggi ha scritto un lungo post sui social per chiarire tutto: “Leggo e sento con immenso dispiacere delle polemiche che hanno accompagnato l’assenza della società AS Roma ai funerali di mio padre. Nel ricordo dell’immenso amore che ha legato papà a questi colori e a questa città, amore che ha sempre prevaricato i tanti Presidenti “distratti” e le numerose dirigenze “assenti”, chiedo a tutti i romanisti che ci hanno stretto, in questi giorni terribili, nel loro caloroso e fraterno abbraccio, di onorare la memoria di Giacomo Losi così come lui avrebbe voluto: 100.000 voci che incitano la Roma come se fossero un cuore solo”.

“Per me e la mia famiglia, così come ci ha insegnato lui, basta il calore di tutta la sua gente, quel calore che ha sconfitto persino il gelo della morte. Niente potrà mai cancellare quello che c’è stato tra la sua ”amante” e lui, niente potrà spezzare mai quel legame indissolubile che lega il Capitano al suo popolo Giallo Rosso. Solo mi dispiace per chi ha perso l’occasione di accompagnare nell’ultimo saluto un pezzo importante di storia di questa squadra, non solo per le vittorie, ma per una fraterna umanità che gli avrebbe fatto bene conoscere, che avrebbe rinsaldato ancora di più quella catena che lega il passato al presente e che rende, comunque, l’appartenenza alla Roma una appartenenza gloriosa e speciale”.

L’accusa di Roberto Losi alla società giallorossa

E conclude così: “Non vorrei polemiche in nome di mio padre, vorrei solo che sappiano che ci dispiace che non abbiano potuto vedere cosa vuol dire essere parte di un popolo e non di “un progetto” ma non che abbiano deciso di lasciare ai soli tifosi il compito di ricordare e di onorare, questa è una scelta giusta perché noi lo sappiamo fare. Er Core de Roma era così grande che gli avrebbe perdonato anche questa e continuato imperterrito a tifare. Ciao papà e Forza Roma!”.

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