Roma in lutto. Si è spento l’ex capitano giallorosso negli Anni 50 e 60, Giacomo Losi, un pezzo di storia del club: soltanto Francesco Totti e Daniele De Rossi, infatti, sono riusciti a collezionare più presenze di lui con la maglia della ‘Maggica’, superandolo dopo quasi quarant’anni. Losi aveva 88 anni e continuava a seguire con passione la squadra giallorossa, a cui era rimasto molto legato e che l’aveva inserito alcuni anni fa nella Hall of Fame del club. Lascia la moglie Luciana, il figlio Roberto e i suoi nipoti.
- Addio a Giacomo Losi: il post del nipote
- La Roma ricorda l'ex capitano sui social
- Giacomo Losi, storia e numeri del mito giallorosso
- Perché Losi era soprannominato "Core de Roma"
- La carriera da allenatore di Giacomo Losi
Addio a Giacomo Losi: il post del nipote
È stato proprio un nipote, Massimo Liofredi, con un post su X, a dare notizia della scomparsa dell’ex bandiera della Roma: “Zio Giacomo stasera è andato in cielo. È rimasto attaccato fino all’ultimo alla maglia giallorossa, per cui aveva un amore smisurato e che continuava a seguire in ogni occasione. Per tanti anni è stato il giocatore più rappresentativo della As Roma, battuto in fotofinish dai grandi Francesco Totti e Daniele De Rossi”.
La Roma ricorda l’ex capitano sui social
Anche la Roma, ovviamente, ha ricordato Giacomo Losi con un accorato post sui social:
“Appena arrivato a Roma, mi sono innamorato”. Ci hai sempre amato, ti abbiamo sempre amato. Ciao Capitano, sarai nel nostro cuore per sempre
Giacomo Losi, storia e numeri del mito giallorosso
Nato a Soncino, in provincia di Cremona, il 10 settembre 1935, Losi fu acquistato dalla Roma nel 1954: otto i milioni versati alla Cremonese. Da ragazzino alla Soncinese giocava mezz’ala, in grigiorosso e poi nella Capitale giostrò soprattutto da terzino. In Serie A con la maglia della Roma totalizzò 386 presenze, di cui 299 da capitano, rimediando una sola ammonizione e proprio nell’ultima partita giocata, nel 1969. Le presenze totali: 455. Solo Totti (786) e De Rossi (616) avrebbero fatto di più. In giallorosso Losi ha vinto due Coppe Italia, nel 1964 e nel 1969, e una Coppa delle Fiere nel 1961. In Nazionale ha totalizzato 11 apparizioni. Ha chiuso la carriera in Serie D, con la Tevere Roma.
Perché Losi era soprannominato “Core de Roma”
Un aneddoto curioso è legato al soprannome di Losi: “Core de Roma”. Era l’8 gennaio 1961 e all’Olimpico si giocava Roma-Sampdoria, partita rocambolesca col punteggio in bilico: 2-2 dopo il gol del pareggio firmato da Pedro Manfredini. Il freddo pungente costa caro a capitan Losi, che rimedia uno stiramento. Ma non esce. Rimane in campo, sistemandosi ala e stringendo i denti. E al 24′ della ripresa sarà proprio Losi a firmare il gol del 3-2 su corner di Lojacono. Una rete valsa un soprannome entrato nella leggenda e nel mito: “Core de Roma”, appunto.
La carriera da allenatore di Giacomo Losi
Proprio alla Tevere è iniziata la carriera da allenatore di Losi, nella stagione 1970-71. In seguito ha guidato l’Avellino, la Turris, il Lecce, la Salernitana, l’Alessandria, il Bari (con cui ottenne una promozione dalla Serie C alla B nel 1976-77), il Banco di Roma e poi Piacenza, Casarano, Nocerina e Juve Stabia. Ha anche ricoperto l’incarico di allenatore della nazionale Attori. Oltre che tecnico, è stato anche appassionato dirigente. A lungo è stato infatti responsabile della scuola calcio Nuova Valle Aurelia.