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Roma, De Rossi si è sentito già con Totti: ecco cosa ha scritto a Mourinho

Prima conferenza del neo-tecnico della Roma, il sogno è guadagnarsi la conferma e fare come Palladino al Monza. Spalletti e Luis Enrique i modelli

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

E’ sempre stata casa sua, certo, ma così è un’altra cosa. Daniele De Rossi corona il suo sogno, è l’allenatore della Roma, della sua Roma. Certo, teoricamente è solo un traghettatore ma l’ex centrocampista vuol dimostrare al suo popolo – e ovviamente ai Friedkin – di essere la persona giusta al posto giusto. Chiamato a sostituire un’icona come Mourinho, De Rossi sa di avere davanti a sè un compito difficile ma conta sul suo entusiasmo e sulla disponibilità della squadra.

Roma, De Rossi si è sentito con Totti

In tanti hanno associato l’arrivo di De Rossi al possibile ritorno di Totti, De Rossi spiega: “Abbiamo parlato un paio di volte, mi ha mandato un messaggio di in bocca al lupo, ora lui va in Cina ma ci vedremo presto, siamo amici al di là della Roma e di tutto il resto. L’obiettivo è arrivare quarti, ci sono dei problemi ma io devo partire da zero, vedere cosa non funziona. Per fortuna le partite le avevo viste tutte, conosco la squadra per questione di tifo e abbiamo così accorciato i tempi di studio”.

Per De Rossi non era questo il momento per allenare la Roma

Il suo sogno è sempre stato allenare la Roma: “Secondo voi era questo il momento migliore per venire? Certo, c’è chi rifiuta e chi si butta. Non è solo questione di nostalgia del passato, si fa un’analisi veloce e si decide. Avrei detto no solo se avessi pensato di avere una squadra debole. Quando cambi l’allenatore, vedi sempre i giocatori che vanno a 3000 km/h nei primi allenamenti. Bisogna vedere quanto riusciremo a tenere questa intensità nel tempo. La riposta è incredibile, si allenano forte, assorbono bene i 2-3 concetti nuovi che vogliamo introdurre adesso in questi primi giorni”.

Nel contratto ci sarebbe un bonus per il quarto posto: “I Friedkin sono stati chiari sulla durata del contratto, ho detto ok va benissimo, mettete la cifra. E’ un contratto di sei mesi, ho chiesto solo di trattarmi da allenatore e non da bandiera che deve fare il giro di campo come Romolo. Voglio guadagnarmi sul campo la riconferma senza ricorrere a chi sono stato”.

Spalletti e Luis Enrique i modelli di De Rossi

Domani c’è il primo impegno contro il Verona: “Io mi sono innamorato di questo lavoro con Spalletti e la botta finale me l’ha data Luis Enrique: un gioco offensivo con la linea a quattro. Penso Guardiola, a De Zerbi, Simeone, Conte che hanno spostato qualcosa nel calcio. Non sono al loro livello, penso che gli allenatori bravi li riconosci da come giocano la squadra. Se la Roma, alla fine di questo percorso, sarà riconoscibile e sarà organizzata sarò contento. Venire ricordato per uno che fa giocare bene la squadra e la fa vincere mi basta e avanza. Questa squadra gioca però da anni a tre, ora vediamo, si può anche difendere in un modo e attaccare in un altro tramite alcune rotazioni, vediamo. Magari cambieremo durante la partita o a seconda dell’avversario”.

De Rossi ha mandato un messaggio a Mourinho

Anche oggi sono apparsi striscioni contro la proprietà e a favore di Mourinho, lo Special One sarà l’ombra costante per il neo-tecnico, il convitato di pietra: “Quando si sceglie come rimpiazzare un allenatore così amato come Mourinho si deve prendere in considerazione molti fattori. Se avessero preso altri allenatori sicuramente la reazione sarebbe stata peggiore, a breve termine. I tifosi sono una parte importante, i pienoni allo stadio che hanno portato dei punti”

“Nessuno toglie l’amore che hanno provato verso Mourinho, ma nulla impedisce loro di amare anche me continuando la scia d’amore allo stadio. Chiaramente, non mi hanno scelto per i miei risultati alla Spal, ma per tante altre cose. Non mi aspettavo che mandassero via l’allenatore più titolato della storia per prendere me, pensavo a un processo più graduale ma ci sono precedenti di allenatori ad interim che poi sono rimasti, ultimo esempio Raffaele Palladino che oggi è uno dei più bravi d’Italia. Ho mandato un messaggio sentito a Mourinho, lui lo fece con me quando andai alla Spal

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