Una vita insieme, prima come maestro ed allievo poi come due allenatori che la vita l’hanno sempre vissuta anche fuori dal campo. Il rapporto che lega Giovanni Galeone a Max Allegri è solido da decenni. Galeone se l’è sempre portato dietro quando Max era giocatore, al Pescara come al Napoli, anche a costo di passare su giocatori illustri (vedi Giannini in azzurro). I due si sentono sempre e ora che Allegri è fermo ai box se c’è uno che può saperne di più sul suo futuro quello è proprio Galeone.
Galeone offrì l’eredità ad Allegri se avesse lasciato la Juve
“Se vai via dalla Juventus ti lascio la mia casa in Sardegna, la barca e la collezione di orologi, altrimenti do tutto ad Andrea Iaconi” gli disse una volta. E quando tra Max e la Juve la storia d’amore di cinque anni finì dovette mantenere la parola. «Una promessa è una promessa, e poi sono troppo contento. Gli lascerò la casa in Sardegna perché ha splendidi ricordi, e vi garantisco che la vista è magnifica. Poi la barca e anche la mia collezione di orologi che non metto più perché mi fanno venire i lividi».
Galeone elogia Gasperini
Ora, intervistato da La Stampa, Galeone per prima cosa elogia Gasperini: «Potrei citare Klopp, che ha compiuto la stessa operazione in Germania e poi meglio in Inghilterra. Ma Gasperini l’ha fatta rivisitando il calcio all’italiana, riveduto e corretto in senso offensivo. Sempre in avanti, sempre in velocità, astenersi titic-titoc: o usarlo al momento di rifiatare. Non le pugnette del possesso-palla».
Galeone rivela le confidenze di Allegri
Poi Allegri e il suo futuro: «Io lo sento spesso. E lui con me ha confidenza. Proprio per questo non le sto a fare l’elenco delle squadre che ha rifiutato: per correttezza innanzitutto, ma anche per risparmiarmi un’emicrania. Adesso mi par di capire che…».
Si parla dell’Inter: «Questo l’ha detto lei, anche se io ne sento parlare da un po’. Diciamo che se Allegri riuscisse a vincere con l’Inter sarebbe il primo a completare il trittico con Juventus e Milan. E diciamo anche che io una sparata come quella di Conte contro la società non l’ho mai sentita nella vita. Dopo 200 milioni di roba, o giù di lì».