Viaggiare nel giorno di Natale è sempre complicato. Ma la storia di Stephane Omeonga, ex centrocampista del Genoa, ha davvero del clamoroso. L’ha raccontato il diretto interessato, con tanto di video allegato, in un post su Instagram che ha ripercorso la sua disavventura di qualche giorno fa con la polizia italiana. Il 28enne belga è stato costretto a scendere da un aereo durante il viaggio da Roma a Tel Aviv ed è stato successivamente picchiato dagli agenti delle forze dell’ordine.
- Il folle Natale di Omeonga
- Un problema ai documenti poi la situazione degenera
- La denuncia subita e la replica: "Sono stato discriminato"
Il folle Natale di Omeonga
Ha decisamente trascorso un brutto Natale Stephane Omeonga, meteora del calcio italiano che ha vestito la maglia del Genoa dal 2017 al 2019 e quella del Pescara nella stagione 2020/2021. Il belga ha deciso di raccontare e documentare quanto gli è accaduto durante il volo da Roma a Tel Aviv. Il calciatore, che attualmente milita proprio in Israele tra le fila del Bnei Sakhnin, è stato costretto a scendere dall’aereo, dopodiché alcuni poliziotti lo hanno gettato a terra, malmenato e ammanettato.
Un problema ai documenti poi la situazione degenera
Entrando nelle pieghe della vicenda, il problema sarebbe sorto a causa dei documenti presentati da Omeonga e sui quali lo steward presente a bordo avrebbe riscontrato delle anomalie. Da lì è partita un’escalation di eventi davvero surreale nei confronti del malcapitato belga che racconta: “Lontano dalla vista di testimoni, la polizia mi getta violentemente a terra, mi ha picchiato, uno di loro mi ha premuto il ginocchio contro la testa. Poi sono stato portato in una vettura della polizia, e ammanettato come un criminale. Quando è arrivata l’ambulanza ero sotto shock e non sono riuscito a rispondere alle domande dei paramedici“.
La denuncia subita e la replica: “Sono stato discriminato”
La vicenda non si è poi conclusa così. Il racconto di Omeonga infatti prosegue: “Dalla radio dell’auto della polizia ho sentito dire che andava tutto bene e che avevo rifiutato le cure mediche. Ma ciò è falso, ho chiesto loro di portarmi con loro in ambulanza. Ma sono stato poi messo in una stanza grigia senza né cibo né acqua e sono stato messo in uno stato di totale umiliazione per diverse ore. Dopo il mio rilascio ho saputo che un agente di polizia aveva presentato una denuncia contro di me per le lesioni causate durante l’arresto, ma io ero ammanettato. Finora non ho ricevuto nessuna giustificazione per il mio arresto. Come essere umano e come padre non tollero nessuna forma di discriminazione. Dobbiamo rimanere uniti e alzare la voce per educare coloro che ci circondano“.