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George Weah non è più il Presidente della Liberia: l'ex Milan ammette la sconfitta

Dalla sconfitta sul campo al ko politico: George Weah non è più il Presidente della Liberia. La reazione dell'ex Milan non si è fatta attendere

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Non sono giorni fortunati per George Weah e la sua Liberia. Poche ore dopo il sorprendente ko della sua nazionale in casa contro il Malawi, in occasione delle qualificazioni ai Mondiali 2026, l’ex attaccante del Milan è stato costretto ad alzare bandiera bianca e ammettere la sua sconfitta in campo politico. George Weah non è più il Presidente della Liberia. Il padre di Timothy, oggi in forza alla Juventus di Massimiliano Allegri, non ha trovato alibi, come faceva in maglia rossonera.

George Weah ha perso, non è più il presidente della Liberia

Pallone d’Oro nel 1995, Presidente della Liberia dal 2017. Un lungo percorso che ha portato George Weah a lasciare il mondo del calcio, per dedicarsi alla tutela dei diritti del suo popolo, fino a vincere le elezioni sei anni fa. Un successo che ebbe un impatto mediatico importante, complice il glorioso passato da calciatore, che accese all’epoca i riflettori sulla Liberia e sulle difficoltà dei più deboli.

Nella vita, come nello sport, c’è anche un momento per la sconfitta. George Weah ha perso contro Joseph Nyumah Boakai, esponente politico liberiano, vicepresidente della Liberia dal 2006 al 2018, sotto l’amministrazione di Ellen Johnson Sirlea. Sarà lui a guidare lo Stato liberiano d’ora in avanti.

I risultati pubblicati dalla commissione elettorale, nella giornata di venerdì, hanno rilevato il 50,89% di preferenze per Boakai, 78 anni, e il 49,11% per il 57enne Weah. Il tutto, dopo aver scrutinato il 99% dei seggi.

La reazione di Weah dopo la sconfitta alle elezioni

I dati del voto non sono ancora definitivi e arriveranno entro 15 giorni, come da prassi, ma il primo ad ammettere la sconfitta è stato proprio il candidato George Weah, che ha analizzato i dati e ha evidenziato l’impossibilità di colmare l’attuale divario con Boakai.

Stasera il Congress for Democracy and Change ha perso le elezioni, ma la Liberia ha vinto. È tempo di eleganza nella sconfitta, risultati annunciati questa sera, anche se non definitivi, indicano che Boakai ha un vantaggio incolmabile. Ho parlato con il presidente eletto Joseph Boakai per congratularmi con lui per la sua vittoria.

Un gesto importante in un momento significativo, dove il conflitto sembra costantemente prevalere sul dialogo. L’eleganza di George Weah, in campo e sulla scena politica. Dai coast to coast con la maglia del Milan alla capacità di assumersi le sue responsabilità, dinanzi ad un popolo difeso e guidato per anni con grande senso di appartenenza.

Perché Timothy Weah ha scelto l’America e non la Liberia?

Timothy Weah non gioca per la Liberia e il motivo è presto spiegato. Il figlio di George non ha mai rinnegato le sue origini africane e il legame con la terra natìa dell’ex centravanti rossonero, ma è semplicemente nato a New York il 22 febbraio 2000. La madre Clar, infatti, è cittadina americana, pur essendo originaria di Kingston (Giamaica).

Sin dal 2015, Timothy veste i colori degli USA e nel 2018 ha avuto modo di esordire con la nazionale maggiore, fino a segnare un gol ai Mondiali del 2022 in Qatar, in occasione della sfida vinta 2-0 contro il Galles di Gareth Bale. Una gioia che papà George non ha mai potuto assaporare nel corso della sua carriera da calciatore, non essendosi mai qualificato con la sua Liberia ad un Campionato del Mondo.

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