Ha retto fin quando è stato possibile, pur avendo avuto momenti di difficoltà a livello fisico, ma lunedì scorso 24 gennaio Manuel Bortuzzo ha interrotto la sua permanenza all’interno di quelle mura per ragioni di salute e per evidente incompatibilità con una narrazione quasi da melò che il triangolo dentro-fuori sta assumendo in questo scorcio di Gf Vip.
Ospite di Verissimo, nella puntata del 30 gennaio 2022, Manuel ha esplicitato il senso di questa esperienza che lo ha motivato e che gli ha permesso di incontrare Lulù Selassié, alla quale si è legato in modo profondo.
Manuel Bortuzzo: il senso della sua esperienza al Gf Vip
“Aver fatto vedere che anche una persona in sedia a rotelle può fare esperienze di questo tipo è stata già una vittoria. Mi sono mostrato per quello che sono”, ha detto a Silvia Toffanin.
Manuel ha vissuto delle situazioni complesse, che davanti alle telecamere ha reso fruibili per quanti hanno avuto modo di osservare come un velo di ipocrisia, anche a livello televisivo, sia stato squarciato anche grazie al contributo di Bortuzzo e alla sua decisione di entrare nel cast.
“Nella Casa ho avuto molte fragilità mentali: mi sentivo un peso e non venivo sempre compreso dalle persone alle quali mi affidavo. All’inizio tenevo tutto dentro, ma poi ho capito che puoi condividere i tuoi problemi con chi ti dà amore. Adesso niente mi fa più paura”, si legge nelle anticipazioni.
Manuel Bortuzzo e i sentimenti verso Lulù
“Inizialmente avevo paura, mi sono fatto problemi quando bisognava lasciare andare solo il cuore”, ha ammesso quando gli si è accennato alle riserve avute nei confronti di Lulù.
Invece, con la sua uscita il sentimento che viene raccontato è solido, molto profondo:
“Lulù mi manca, sono innamorato. È raro trovare un’anima così pura. La cosa più bella che mi ha regalato sono i suoi sguardi e la voglia che ha di starmi vicino. Mi ha ridato l’energia per rimettermi in gioco”.
L’attentato che ha cambiato la vita di Manuel Bortuzzo
La vita di Manuel Bortuzzo è cambiata quando è rimasto ferito gravemente, nel corso di una sparatoria, la notte del 3 febbraio del 2019: è sopravvissuto, ma si è svegliato diverso. Non ha perso l’amore per il nuoto che da Treviso lo ha portato a Roma, né ha mai perso la voglia di conoscere la verità, sostenuto ed aiutato dai suoi genitori, Franco e Rossella.
“Non mi chiedo il perché di quello che è successo. Per i miei aggressori provo pietà. Sono persone che si commentano da sole. In questi casi l’indifferenza è la migliore arma che si possa utilizzare”.
Ambisce ancora a gareggiare nelle Paralimpiadi, Manuel?:
“È un sogno che aspetta di essere raggiunto, voglio provarci!”.
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