Dopo il secondo addio alla Juventus, che sembra quello definitivo almeno come calciatore, Gianluigi Buffon si è posto un nuovo traguardo, quello di aiutare il Parma a ritornare in Serie A.
Guai però a parlare di “ultima missione” della carriera, perché a dispetto dei 43 anni compiuti a febbraio il primatista di presenze con la maglia della Nazionale italiana è una miniera di motivazioni e allora l’ultima (questa volta sì…) sfida in assoluto di una carriera con pochi eguali a livello di longevità potrebbe essere la più difficile, convincere il ct dell’Italia Roberto Mancini a convocarlo per il Mondiale 2022 in Qatar, magari come terzo portiere.
Per Super Gigi sarebbe la degna conclusione di una parabola leggendaria e l’unico modo per cancellare la delusione della mancata qualificazione a Russia 2018, che sarebbe stato il sesto Mondiale della carriera di Buffon, traguardo finora mai raggiunto da nessun calciatore.
L’obiettivo non è certo di facile realizzazione, perché la generazione di portieri giovani del calcio italiano sta producendo nuovi talenti, ma le prime battute della Serie B 2021-2022 hanno evidenziato che Gianluigi Buffon ha la forma giusta a livello fisico e mentale.
Eppure, in un’intervista concessa a ‘BeIn Sports’, l’ex capitano della Juventus ha svelato un retroscena sulla propria carriera che risale a tre anni fa, all’epoca del primo distacco dalla Juventus. Quando il ritiro dal calcio giocato sembrava a un passo: “Un giorno a fine marzo a Torino mi chiedono hai deciso di smettere? Dico di sì, è giusto così. Per scherzare aggiungo, se mi chiamano PSG, Real Madrid o Barcellona magari prendo in considerazione l’ipotesi di continuare e dopo 20 giorni mi chiama il PSG. Non ho potuto rifiutare e ho detto sì”.
L’anno al Paris Saint-Germain non è stato esaltante, tra un posto da titolare non fisso e qualche errore di troppo, in particolare in Champions League contro il Manchester United, ma Buffon non rinnega nulla.
“Mi affascinava una squadra con tanta potenzialità in Champions League e questo era uno stimolo importante, in più potevo fare un’esperienza fuori dall’Italia e potevo continuare a giocare a livelli altissimi”
Dopo un solo anno, tuttavia, Buffon è tornato alla Juventus per intraprendere l’inedita carriera di secondo di Wojciech Szczesny, riuscendo ad arricchire la propria bacheca con altri titoli, uno scudetto, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, queste ultime due competizioni giocate da protagonista.
Ma fare da dodicesimo non piace proprio a Buffon, neppure per la squadra che l’ha reso grande, così ecco il nostalgico ritorno a Parma.
Obiettivo Serie A immediata e, appunto, sogno Mondiale. A quel punto l’addio al calcio giocato potrà consumarsi davvero, ma non certo al mondo del pallone.
Buffon è infatti uscito allo scoperto circa il proprio sogno nel cassetto..: “Per quello che concerne infine il mio futuro devo dire che fare il commissario tecnico è una esperienza che vorrei fare, un qualcosa che mi piacerebbe, più che fare l’allenatore”.
Roberto Mancini in bilico, quindi? Il ct campione d’Europa è forte di un contratto fino al Mondiale 2024, ma in ogni caso Buffon si tira fuori dalla corsa alla successione… Almeno per il momento: “Fare il ct sarebbe bello anche in giro per il mondo, magari in Australia” ha concluso il portierone.