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Giovinco a Insigne: "A Toronto sparii dai radar e persi la Nazionale"

L'ex attaccante di Juve e Parma parla anche dell'offerta economica da capogiro: "Mi erano stati promessi mari e montagne che in realtà non c’erano".

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L’offerta super del Toronto a Lorenzo Insigne continua a far discutere. Il capitano del Napoli ha il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno 2022 ed è tentato dalla proposta del club canadese, che sta tentando di convincerlo a trasferirsi in MLS con una proposta economica da capogiro: sul tavolo un contratto da 16 milioni di euro tra parte fissa e bonus per cinque anni.

Ai microfoni del ‘Corriere dello Sport’ è Sebastian Giovinco , ex attaccante del Toronto dal gennaio 2015 al febbraio 2019 , a parlare del possibile trasferimento di Insigne in Canada.  “Se ho sentito la notizia? Me lo chiedono di continuo. Anzi, qui sono proprio sicuri che sia fatta. Lo aspettano per marzo. Ma a me sembra strano perché è il capitano del Napoli e non penso che molli una squadra in lotta per lo scudetto così , su due piedi”.

Una buona opportunità o una pazza idea? Giovinco avvisa Insigne:  “Dipende da che cosa si vuole. Personalmente io mi sono trovato bene a livello umano e ho trovato una città in cui la vita è facile. A livello professionale devi mettere in conto di sparire dai radar . Ho perso la Nazionale, ho perso visibilità. Se si è disposti a rinunciare a queste cose, si tratta di un’esperienza che consiglio a tutti”.

Il calcio in Nordamerica? Il classe 1987 puntualizza:  “Questione di cultura. Il calcio non è visto come uno degli sport principali. Adesso cercano di promuoverlo perché nel 2026 Canada, Stati Uniti e Messico ospiteranno il Mondiale. Quando c’eravamo io, Gerrard, David Villa, Kakà era un bel campionato con gente di nome. In seguito il livello e l’interesse sono scesi”.

Una vita più tranquilla e un bel posto in cui vivere. Giovinco sottolinea la bellezza della città di Toronto: ” Insigne troverebbe meno visibilità e più vivibilità. Una città bellissima in un Paese bellissimo, su questo non c’è dubbio. Una vasta comunità italiana. La tranquillità di andarsene dove vuole insieme con la famiglia senza essere importunato”.

Sulla questione economica, Sebastian Giovinco ci tiene a sottolineare una cosa:  Posso dire che quando sono arrivato io nel 2015 mi erano stati promessi mari e montagne che in realtà non c’erano . Ma non voglio scendere nei dettagli. Soprattutto, non rimpiango la mia scelta. Alla fine ho più goal e assist che partite. Sono andato bene, però non mi è servito a molto”.

L’ex – tra le altre – Juventus e Parma ha qualche dubbio sull’adattamento di Insigne nella Major League:  “Bisogna vedere. Dipende anche da come si sistemerebbe in campo il Toronto. Secondo me Insigne si troverebbe bene per la semplice ragione che è un gran giocatore capace di fare la differenza. È un campionato meno tattico. Si trovano spazi, quindi giocatori come lui possono sentirsi a proprio agio. Ma la squadra deve metterlo nelle condizioni giuste. Non puoi aspettarti che un uomo di trent’anni improvvisamente cambi modo di giocare per adattarsi a un torneo nuovo o a un’idea di calcio differente”.

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