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Giro d'Italia, presentazione bagnata, ma quanto entusiasmo. Pogacar tranquillo: "Ho una grande squadra e non sento la pressione"

Presentazione bagnata per l'edizione 2024 del Giro d'Italia. Pogacar ostenta sicurezza: "Ho una grande squadra, non sento la pressione". La Ineos di Thomas e Ganna prima alternativa

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La pioggia battente di Torino ha accolto la carovana del Giro, pronta a darsi battaglia nelle prossime tre settimane, dove tutto (ma proprio tutto) lascia pensare che alla fine la vera battaglia sarà quella per il secondo posto. Perché il primo ha un pretendente di gran lunga superiore alla concorrenza: Tadej Pogacar al Giro sarà un debuttante, ma ha praticamente il pedigree del predestinato. Tanto che c’è chi è pronto a scommettere che potrebbe vestire la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa, come riuscito già a Gianni Bugno nel 1990 (e son passati 34 anni: insomma, non è proprio l’altro ieri…).

La tranquillità di Pogacar: “Nessuna pressione addosso”

Pogacar che nella presentazione bagnata tenuta presso il Castello del Valentino a Torino non s’è nascosto, come peraltro già fatto nei giorni scorsi. “Sono davvero emozionato di essere al via di una corsa che ho sempre sognato di poter disputare, e sono anche fortunato ad essere in una grande squadra. Per questo dico di voler puntare alla vittoria finale, e non sento la pressione. Qui in Italia è tutto bellissimo: un ringraziamento lo voglio rivolgere da subito al pubblico, presente in gran numero già alla presentazione, nonostante un meteo terribile“.

Meteo che pure lascerà in pace i corridori nel fine settimana, con la tappa che da Venaria Reale porterà la carovana sul Colle della Maddalena che si presta a un colpo di mano immediato del fuoriclasse sloveno, che quest’anno ha conquistato 6 delle 10 corse alle quali ha preso parte (e le 4 che non lo hanno visto vincere erano tre tappe di trasferimento alla Volta a Catalunya, oltre alla Milano-Sanremo chiusa comunque sul podio).

La corsa ai raggi X: due crono e tante salite

Pogacar sa perfettamente che il suo primo e unico rivale è Pogacar stesso. Dovrà magari prestare attenzione a non incappare in qualche incidente di percorso, in questo che è stato un anno funesto per quanto riguarda le cadute in corsa (quanto accaduto a Dwaars e Itzulia è ancora negli occhi di tutti), ma pensare che qualcuno possa buttarlo giù dal gradino più alto del podio è esercizio assai di fantasia.

In totale saranno 3.400 i chilometri da affrontare nelle 21 frazioni, con poco meno di 45.000 metri di dislivello. Il primo vero banco di prova per gli scalatori sarà sul Santuario di Oropa nella seconda tappa (e già ci si interroga su quello che sarà il tempo di percorrenza di Pogacar: il record di Pantani del 1999 è fortemente a rischio), la prima crono quella in programma alla settima tappa da Foligno a Perugia (38 km), preludio alla tappa di Prati di Tivo che dovrebbe già sconvolgere i giochi nei piani alti della classifica al termine della prima settimana.

La seconda crono (31 km), con arrivo a Desenzano del Garda, aprirà l’ultima parte della corsa rosa, con le tappe con arrivo a Livigno (c’è il Mortirolo) e sul Passo del Brocon (si scalano Sella e Rolle) destinate a definire gli ultimi tasselli prima dell’ultima tappa di montagna con la doppia scalata del Monte Grappa, antipasto della passerella a Roma.

L’armata Ineos punta su Thomas e Top Ganna

Se Pogacar è un Re che attende solo l’investitura della strada, i potenziali vincitori del Giro “degli umani” hanno diversi pretendenti. Geraint Thomas a 38 anni vuol puntare a un altro podio, che certo avrebbe un significato differente da quello beffa dell’anno passato, quando Roglic gli sfilò la maglia rosa di dosso alla penultima tappa nella cronoscalata del Monte Lussari.

“Sono felice di essere di nuovo qui al Giro. La squadra può garantirmi un apporto davvero valido e sono convinto che si possa puntare a raggiungere diversi obiettivi, e pure su più fronti. Questo perché ho compagni di alto livello. Correre in Italia è sempre emozionante: voglio divertirmi e cercare di fare il massimo, perché questa corsa merita di essere vissuta”.

Thomas avrà tra i compagni (nonché gregario in salita) anche Filippo Ganna, che punta a far sue le due cronometro. “Bello tornare a Torino, per me che sono nato non molto lontano. Il meteo che c’ha accolto non è dei migliori, ma cercheremo di fare subito del nostro meglio. Questa Ineos è davvero eccezionale, spingeremo per divertirci e far divertire chi seguirà la corsa”.

Italiani da podio: Tiberi alla scuola di Caruso

Gli italiani che proveranno a fare classifica sono essenzialmente due: uno è Damiano Caruso, che due anni fa visse una delle corse rosa migliori di tutta la carriera, finendo in top ten (e sognando anche di poter ambire al gradino più alto del podio). L’altro è Antonio Tiberi, atteso al salto di qualità per provare a inserirsi nei discorsi legati al podio. “Sono che le aspettative sul mio conto sono alte, ma penso a far bene e a mantenere la condizione durante tutte le tre settimane. Avere Damiano in squadra mi è di grande aiuto: lui ha l’esperienza per sapere sempre quello che è giusto fare”.

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