La prima maglia rosa arriva dall’Ecuador. È Jhonatan Narvaez, l’unico capace di restare incollato a Tadej Pogacar sui terribili tornanti di San Vito e di batterlo poi nella volata a tre di Torino. Subito grandi emozioni al Giro d’Italia. Merito anche di un percorso della frazione inaugurale, 140 km da Venaria Reale a Torino, sfuggito ai canoni della “passerella per velocisti” comune a tante prime tappe dei grandi giri.
- Giro d'Italia, prima tappa: Narvaez batte Pogacar e Schachmann
- Giro d'Italia, tappa 1: ordine d'arrivo e classifica
- Tappa 1, Venaria Reale-Torino: pagelle
- Giro d'Italia, domani arrivo al Santuario di Oropa
Giro d’Italia, prima tappa: Narvaez batte Pogacar e Schachmann
La prima fuga parte a pochi chilometri dal via e coinvolge sei corridori: Fiorelli (Bardiani), Barré (Arkea), Debeaumarché (Cofidis), Calmejane (Intermarché), Ghebreigzabhier (Lidl) e Pietrobon (Polti-Kometa). Il vantaggio massimo rispetto al gruppo supera i tre minuti, poi ai 52 dall’arrivo rimangono in quattro – Fiorelli, Pietrobon, Ghebreigzabhier e Calmejane – e dopo la Maddalena in due: il francese Calmejane e l’eritreo Ghebreigzabhier.
Il francese ci prova fino alla fine, rimane da solo fino a dieci dall’arrivo, poi è raggiunto e superato da un gruppetto capeggiato da Caruso. Si sgancia Conci (Alpecin), che arriva per primo all’inizio della salita di San Vito, un chilometro e tre con pendenze fino al 16%. Ma Pogacar alle sue spalle ci mette poco per raggiungere e superare tutti con una progressione incontenibile. Rimasto con un solo compagno, lo sloveno decide di abbandonare i tatticismi. Solo Narvaez gli rimane alle calcagna, nella discesa poi li raggiunge il tedesco Schachmann. Allo sprint l’ecuadoriano precede il tedesco e il favoritissimo sloveno, terzo. Contiene i danni Caruso, male invece Bardet. Malissimo Arensman.
Giro d’Italia, tappa 1: ordine d’arrivo e classifica
L’ordine d’arrivo della prima tappa del Giro:
- Narvaez (Ecu) in 3h14’23”
- Schachmann (Ger) s.t.
- Pogacar (Slo) s.t.
- Baudin (Fra) a 6″
- Conci (Ita) a 10″
- Hermans (Bel) s.t.
- Vansevenant (Bel) s.t.
- Tiberi (Ita) s.t.
- Walter (Ung) s.t.
- Thomas (Gbr) s.t.
Questi i primi 5 in classifica generale (qui la classifica completa):
- Narvaez (Ecu) in 3h14’13”
- Schachmann (Ger) a 3″
- Pogacar (Slo) a 6″
- Baudin (Fra) a 16″
- Caruso (Ita) a 17″
Tappa 1, Venaria Reale-Torino: pagelle
- Narvaez 10 – Prima maglia rosa dell’edizione 2024, merita il massimo dei voti per aver tenuto testa a re Pogacar. E anche per averlo beffato allo sprint.
- Pogacar 8 – Lo sloveno gioca a nascondino fino a 3 dall’arrivo, poi rompe gli induci e fa subito la differenza. Se è così, davvero non ci sarà storia.
- Conci 7.5 – Che peccato: avrebbe meritato forse di più per il tempismo con cui è scattato nel finale. Quinto al traguardo, riacciuffato e distanziato dal treno Pogacar.
- Tiberi 7 – Bravo! È rimasto tra i migliori e ha chiuso ottavo, a una manciata di secondi dal vincitore. Può regalare grandi soddisfazioni.
- Calmejane 7 – Ultimo a mollare tra i sei fuggitivi di giornata. Ripreso a dieci chilometri dall’arrivo. Si consola con la maglia degli scalatori.
- Bardet 5 – Che delusione il francese, che non fa mistero di puntare in alto: difficile cullare sogni di gloria se va così piano in salita, anche se poi ha limitato i danni.
- Arensman 4 – Altro che “seconda punta” della Ineos insieme a Geraint Thomas: si è squagliato sulla Maddalena e in classifica ha già un bel ritardo.
Giro d’Italia, domani arrivo al Santuario di Oropa
Domani altra tappa dal finale interessante, con arrivo in salita al Santuario di Oropa, teatro trent’anni fa di un leggendario trionfo di Marco Pantani. Una frazione di 161 chilometri, come quella inaugurale interamente in territorio piemontese, con partenza da San Francesco al Campo e arrivo adatto agli specialisti delle salite. Una tappa che potrebbe far assumere subito alla classifica generale una fisionomia ben precisa.