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Giro d'Italia, tappa 12: finalmente Alaphilippe! Gran numero del fuoriclasse francese, Narvaez ancora secondo

Azione d'altri tempi del francese: parte ai -100 dall'arrivo con Maestri, poi resta da solo sulle rampe del Monte Giove. Vittoria che profuma d'antico

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Stavolta la fuga è quella giusta: Julian Alpahilippe c’aveva provato almeno in altre due occasioni, ma è la terza quella giusta. Vittoria netta, limpida, bellissima, di quelle che non passano inosservate: dopo tanti mesi difficili, il campione del mondo 2020-2021 piazzata l’acuto e conquista la tappa “dei muri”, quella che da Martinsicuro ha portato la carovana rosa a Fano dopo 193 km. Non cambia nulla nei piani alti della classifica, ma l’acuto di LouLou è quanto di meglio il Giro potesse ricevere in cambio dal fuoriclasse transalpino, al debutto nella corsa rosa.

Giro d’Italia, 12a tappa: LouLou e un’azione d’altri tempi

Alaphilippe ha dimostrato una volta di più di attraversare un gran bel periodo di forma: è partito a 100 km dal traguardo assieme a Mirco Maestri e l’ha lasciato sul posto sulle rampe (tremende) del Monte Giove, ultimo muro di giornata dove le pendenze in alcuni tratti hanno superato il 20%.

A quel punto, con ancora una quindicina di chilometri a separare i corridori dal traguardo, il francese ha tentato il tutto per tutto: è arrivato ad accumulare quasi un minuto di vantaggio su un drappello di uomini del quale facevano parte Narvaez, Hermans, Trentin, Scaroni, Valgren, Thomas, Leemreize e Smith ed è andato a tutta, riuscendo a raggiungere Fano senza dover faticare più di tanto e godendosi gli ultimi chilometri di giornata.

Narvaez allo sprint ha regolato Hermans conquistando un altro piazzamento di rilievo. Giornata interlocutoria per ciò che riguarda la classifica generale: Pogacar ha badato soprattutto a non prendere qualche “ventaglio”, col vento che ha dato particolarmente fastidio soprattutto nella seconda parte della tappa. Tappa corsa a velocità folli: oltre 44 km/h, davvero senza un attimo di tregua.

Giro d’Italia, tappa 12: ordine d’arrivo e classifica

L’ordine d’arrivo della quarta tappa del Giro:

  1. Alaphilippe (Fra) in 4h07’44”
  2. Narvaez (Ecu) a 30”
  3. Hermans (Bel) s.t.
  4. Valgren (Ola) a 45”
  5. Scaroni (Ita) s.t.
  6. Trentin (Ita) s.t.
  7. Clarke (Gbr) s.t.
  8. Leemreize (Ola) s.t.
  9. Maestri (Ita) s.t.
  10. Thomas (Fra) s.t.

Questi i primi 5 in classifica generale (qui la classifica completa):

  1. Pogacar (Slo) in 45h22’35”
  2. Martinez (Col) a 2’40”
  3. Thomas (Gbr) a 2’56”
  4. O’Connor (Aus) a 3’39”
  5. Tiberi (Ita) a 4’27”

Tappa 12, Martinsicuro-Fano: pagelle

  • ALAPHILIPPE 10: l’ha cercata e l’ha voluta con tutto se stesso, e finalmente l’ha trovata. Quella vittoria capace di cambiare il corso della storia, lui che diventa uno dei pochi eletti ad aver vinto una tappa in tutti e tre i grandi giri. Ma è come lo fa che stupisce: parte da lontanissimo, resiste, emoziona, vince. Meraviglioso. E Lefevere stavolta avrà qualcosa da ridire?…
  • MAESTRI 8: bravissimo Mirco, che ha capito che con Alpahilippe avrebbe potuto prendere il treno buono e che ha resistito finché ha potuto, arrendendosi solo sulle rampe del Monte Giove. Avrebbe meritato un piazzamento migliore per l’audacia: il nono posto non lo ricompensa.
  • NARVAEZ 7,5: condizione di forma strepitosa e altro piazzamento pesante per l’ecuadoriano, che continua ad animare e onorare il Giro come meglio non potrebbe. Nel finale anticipa Hermans in volata: Alaphilippe era troppo lontano, ma lui ha poco da rimproverarsi.
  • SCARONI 7: ha spiegato che il Team Polti Kometa aveva messo il cerchietto rosso su questa giornata. La tattica è perfetta, ma i piani li fa saltare tutti Alaphilippe che anticipa la carovana con un’azione memorabile. Ottimo piazzamento finale.
  • POGACAR 6,5: s’è visto poco, anzi pochissimo, ma è stato guardingo e attento. Perché un paio di ventagli a un certo punto si sono aperti, e lui s’è fatto trovare sempre dalla parte giusta del gruppo. Sta gestendo le forze e la corsa.
  • SCHACHMANN E SHEFFIELD 5: era una tappa cucita su misura per le loro caratteristiche, ma chi l’ha visti? Mai della partita, con annessa occasione sprecata per provare a puntare all’acuto.

Giro d’Italia, domani tocca di nuovo ai velocisti

Tornano a fare la voce grossa i velocisti: da Riccione a Cento tappa di pianura totale, con arrivo in volata pressoché scontato. Altra occasione ghiotta per Jonathan Milan per rimpinguare il bottino di successi parziali (siamo a due) e soprattutto di punti legati alla maglia ciclamino.

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