Virgilio Sport

Giunta perdona Ceccon: "Ho dimenticato tutto". Il tifo per Federica e il futuro con Martinenghi: "Bella sfida"

Matteo Giunta s'è raccontato a poche settimane dal via della collaborazione con Nicolò Martinenghi. "Non è vero che avrò solo da rimetterci, se starà bene i risultati arriveranno".

Pubblicato:

Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Stasera tornerà a fare il tifo per la sua Federica, impegnata nella puntata di Ballando con le Stelle assieme al nuovo ballerino Samuel Peron (che però non sta bene: a rischio la presenza della coppia nella competizione serale), ma nell’attesa Matteo Giunta qualcosa da dire limitatamente al suo mondo (quello del nuoto) ce l’ha, eccome. Perché il futuro che si prospetta è di quelli che non passano inosservati: tra un mese comincerà a lavorare con Nicolò Martinenghi, con l’obiettivo di inseguire il bis olimpico a Los Angeles 2028 e in mezzo qualche medaglia di metallo pregiato in giro per le varie competizioni iridate e continentali.

Una nuova sfida: “Non è vero che ho solo da rimetterci”

Giunta ha raggiunto la popolarità una volta che ha deciso di condividere la propria vita con Federica Pellegrini, ma chi conosce bene il mondo del nuoto sa perfettamente quanto la sua carriera di allenatore fosse già sufficiente per consentirgli di ricevere credito e fiducia, oltre che visibilità. Da sempre lavora nel centro federale di Verona e con Martinenghi punta a raggiungere nuovi livelli di eccellenza. “Per me è una fortuna poter allenare un atleta come Nicolò”, ha spiegato in esclusiva al Corriere dello Sport.

“Di sicuro è una grande sfida, perché a LA28 Martinenghi avrà 29 anni e tutto sommato già oggi ha raggiunto tutti gli obiettivi che s’era prefissato. Ma io non avrò tutto da rimetterci, come qualcuno va sostenendo: questa avventura mi da una soddisfazione incredibile e mi spinge a migliorare giorno dopo giorno.

Anche quando presi Federica sotto la mia ala dissero le stesse cose, poi però sono arrivati due mondiali e la qualificazione alla finale olimpica dei 200 stile a Tokyo (a 33 anni)”. Martinenghi peraltro non è l’unico atleta allenato da Giunta, che ha sotto la sua ala anche Giacomo Carini (già presente a Parigi 2024) e il promettente Andrea Camozzi, appena 18enne.

Una figlia da gestire, ma una carriera da valorizzare

La vita di Giunta è stata stravolta, prima per via del matrimonio con Federica (che è una star a tutti i livelli, e lo si percepisce anche dalle esperienza fatte dopo la fine della sua avventura da atleta), poi dall’arrivo della piccola Matilde. “Ho pensato per un attimo se potessi dare ai miei atleti tutte le attenzioni necessarie, ora che ho una figlia da crescere. E la risposta è stata affermativa, perché comunque riusciamo a gestire bene Matilde grazie alla famiglia fantastica che abbiamo alle spalle io e Fede”.

Dal 2008, da quando ha cominciato a fare il preparatore, specializzandosi poi come allenatore, Giunta ne ha fatta di strada. “Ho sempre lavorato in ambienti di alto livello, la mia “gavetta” è stata crescere accanto a grandi campioni, acquisendo esperienza sul campo. Oggi posso dire di aver accumulato un gran bagaglio d’esperienza e sono molto felice di aver raggiunto ciò che ho raggiunto. E la riconoscenza dei ragazzi allenati vale più di qualsiasi vittoria”.

Ceccon, caso chiuso. E occhi solo per Martinenghi

Giunta nelle scorse settimane era finito al centro dei riflettori dopo le accuse che Thomas Ceccon aveva mosso a sua moglie Federica, alle quali rispose senza mezzi termini liquidando in fretta il campione olimpico. Una questione per me chiusa e dimenticata. C’è sempre stato rispetto a livello agonistico, anche perché lavorando a Verona s’è creato un bel clima che spinge tutti a crescere e progredire. Ma quella questione per me è acqua passata”.

Concentrazione massima solo sul lavoro da fare con Martinenghi: “Che ha già fatto tanto, e potrebbe anche decidere di dire basta oggi senza alcun rimpianto. Lui però vuole spingersi oltre e lo fa consapevole che non ha la pressione del dover arrivare a tutti i costi, perché ha già vinto quello che doveva vincere. L’importante è che stia bene e si senta motivato, poi i risultati sono certo che arriveranno. Con Pedoja in questi anni ha fatto un lavoro straordinario, ho grande rispetto per il suo ruolo e spero che possano chiudere bene la stagione.

Perché ha scelto me? A un certo punto un atleta avverte il bisogno di cambiare, di battere nuove strade. E penso che, al di là che abbiamo voluto legarsi a me, se ha preso questa decisione è perché ha capito che questo era il momento giusto per fare un cambiamento e finalizzarlo a una crescita personale che esula anche dai risultati”.

Leggi anche:

Falkensteiner Hotels

ULTIME GALLERY

ULTIME NOTIZIE

SPORTS IN TV
E IN STREAMING

GUIDA TV:
Eventi sportivi in diretta tv oggi

SPORT TREND

Caricamento contenuti...