Nuovo attacco all’Inter da parte dell’ex tecnico dei nerazzurri Frank De Boer. L’allenatore olandese nel 2016 durò appena tre mesi nella società meneghina, e fu esonerato dopo 7 sconfitte in 14 partite. A distanza di anni, De Boer è tornato sull’amara esperienza e non ha risparmiato le frecciate alla squadra: “Volevo cambiare l’intera struttura e la cultura perché quel club non aveva vinto nulla per molto tempo – ha raccontato a Voetbalzone -. Mi sono completamente immerso in questo, volevo davvero lavorare con i giocatori”.
“Ma avevo a che fare con un gruppo marcio, non mi è stato permesso di buttare fuori alcuni giocatori. In questo avrei dovuto premere un po’ più forte l’acceleratore. Se vuoi causare un cambiamento, devi fare le cose all’inizio. Forse volevo essere troppo amico di tutti”.
De Boer non è nuovo a questi siluri contro l’Inter. Poco più di un anno fa si era espresso così sulla sitazione in casa nerazzurra: “In Italia ho avuto un po’ più di complicazioni, non solo per quel che riguarda il linguaggio, ma anche per il modo di trasmettere i miei messaggi e le mie idee. Il nostro modo di pensare ha molte più somiglianze con quello inglese, all’Inter invece facevano tutto sul sentimento: si forma un blocco di sette-otto giocatori e il resto provano a farlo fuori. Era un po’ un casino, facevano ciò che volevano. Quando ho provato a fare un gioco posizionale all’Inter, poi… Non avevo mai visto niente del genere. I giocatori delle giovanili dell’Ajax lo facevano meglio. Non mi aspettavo che venisse fuori una roba così”.
“Anche per i gradini, ad esempio: loro non ne vedevano l’utilità ma io dicevo loro che quello era una parte essenziale per iniziare a capire come volevamo giocare. Loro hanno lasciato stare molto presto, sia chiaro”.
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