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Guardiola: "Manchester City a processo? Ecco che ho detto ai miei calciatori". E fa un'ammissione su Haaland

Il tecnico parla dei rischi di possibile retrocessione e spiega come ha provato a isolare la squadra da polemiche e veleni: grave lutto per il norvegese.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Non sono certamente giorni facili per il Manchester City e per i suoi tifosi. Non lo sono neanche per Pep Guardiola. Più che presentare la sfida di Premier League in programma sabato 14 settembre alle 16 italiane contro il Brentford, il tecnico dei campioni d’Inghilterra ha dovuto fronteggiare le tante domande sul processo per violazione del Financial Fair Play in cui è stato trascinato il club, accusato di ben 115 illeciti negli anni scorsi. Il rischio di una pesante penalizzazione o addiittura – peggio ancora – di una retrocessione di una o più categorie aleggia sull’Etihad Stadium. Ecco cosa sta facendo l’allenatore per tenere alta l’attenzione dei suoi sulle faccende di campo.

Fair play finanziario, Guardiola certo dell’innocenza del City

Sin dall’inizio del polverone fair play finanziario Guardiola ha ribadito di aver fiducia nell’operato della proprietà: “Se dovessero avermi mentito, me ne andrei subito”. E anche adesso l’ex mediano catalano, un passato anche nel Brescia e nella Roma, si dice convinto dell’innocenza del suo club: “Dobbiamo attendere l’esito, sembra che il processo sia già stato celebrato e che siamo già stati dichiarati colpevoli. Non sono un avvocato, anche se ce ne sono molti in questo paese e anche in Spagna. Quello che dico è solo: aspettiamo e vediamo”.

Pep: “Fino a prova contraria non siamo ancora colpevoli”

Guardiola ha confermato che nello spogliatoio l’argomento non è oggetto di discussione. “Ai miei calciatori ho chiarito subito una cosa: che nello spogliatoio non avremmo parlato di questa situazione. Ed è quello che abbiamo fatto”. Per il momento l’atmosfera è rimasta serena: “Tutti sono innocenti fino a quando non viene provata la colpevolezza. Certo, da lunedì sarà tutto diverso: con l’inizio del processo è possibile che emergano delle speculazioni sul nostro conto. Dovremo essere pronti anche a questo”.

Il grave lutto per Haaland e il momento difficile del norvegese

C’è un calciatore del dream team inglese che sta vivendo questo momento con maggior inquietudine rispetto ad altri: si tratta di Erling Haaland. Non tanto o non solo per le preoccupazioni legate al processo, quanto per il turbamento provocato da un grave lutto, la perdita di un caro amico del padre: “Non è stata ancora presa una decisione sulla sua convocazione per il match. È un momento difficile per lui e la sua famiglia, è stata una notizia triste. I nostri pensieri sono con lui e la sua famiglia. Vedremo se sarà in grado di giocare, mentalmente e fisicamente”.

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