Nonostante il rinnovo che dovrebbe garantire la guida forte del Manchester City da parte di Pep Guardiola, la squadra sta attraversando la fase più critica dell’ultimo ventennio e lo stesso allenatore affronta una sequenza di sconfitte e un pari che non appagano la sua qualità.
Insomma, in Champions League, passare in 14′ dal 3-0 al 3-3 con il Feyenoord non fa bene a Guardiola, alla squadra, ai tifosi e la sua rabbia – se fosse confermato quanto visto nel post partita -ne sarebbe la dimostrazione.
- Il momento più cupo per Guardiola
- Il crollo del Manchester City in Champions
- La versione ai microfoni
Il momento più cupo per Guardiola
Pep si è presentato ai microfoni delle televisioni per le consuete interviste post partita con un graffio sul naso e evidenti segni sul capo, con tracce di sangue che hanno indotto a interrogarsi su che cosa fosse accaduto nello spogliatoio e durante l’intervallo e che cosa avesse provocato quanto i tifosi hanno visto in diretta tv e streaming.
Guardiola, dalla sua, ha fornito una spiegazione in risposta alla domanda sulle sue condizioni; un quesito inevitabile dovuto a quel che a una prima analisi è sembrato un gesto dovuto a uno scontro, a un litigio che, però, il tecnico del Manchester City ha tenuto a negare subito con una ricostruzione asciutta, che ha destato innumerevoli commenti, anche sui social.
Il crollo del Manchester City in Champions
La partita con il Feyenoord era già definitiva con un vantaggio importante: gol di Haaland su rigore prima dell’intervallo poi Gundogan e ancora il norvegese, 3-0 e partita che sembrava chiusa. E invece nell’ultimo quarto d’ora un crollo pauroso della difesa ha riportato in parità il risultato, regalando al City un punto appena e una delusione enorme.
E, probabilmente, molta rabbia e frustrazione nel tecnico catalano il quale aveva fortemente creduto nella risalita in questa quinta giornata di Champions e assai discusso anche prima del rinnovo, per via del rendimento della squadra in Premier e in Europa.
La versione ai microfoni
Guardiola ha quindi perso il controllo, probabilmente avrà rimproverato la sua squadra, ma si è reso protagonista anche di un gesto autolesionista, o ai limiti. Quando il tecnico catalano si è presentato davanti ai media ha stupito perché sulla testa aveva dei segni.
Uno dei giornalisti presenti gli ha chiesto cosa fosse successo, lui ha risposto: “I graffi? Li ho fatti con le mie dita. Voglio farmi del male”.
Una versione di Pep pronunciata, in mondovisione, per allontanare i dubbi su percosse e aggressioni fisiche nello spogliatoio che sarebbero potute scaturire.