Dal ring di Wrestlemania al palco del comizio di Donald Trump al MSG il passo è relativamente breve. Perché Hulk Hogan, il più iconico tra tutti i personaggi che il mondo del wrestling abbia mai saputo dare in pasto ai suoi tanti e fedeli appassionati, ha deciso di schierarsi per il magnate che punta alla rielezione alla Casa Bianca. E l’ha fatto con uno show che non ha avuto nulla da invidiare a quelli che l’hanno reso famoso nel corso di una carriera che, seppur ormai dedita più ad apparizioni pubbliche che a veri e propri incontri, non ne vuol sapere di tirare giù la serranda.
Una scena vista già tante volte (ma sul ring)
Hulk Hogan, al secolo Terrence Gene Bollea, 71 anni compiuti lo scorso mese di agosto, s’è presentato sul palco dello storico palazzo dello sport newyorchese con la classica mise fatta di piume di boa e maglia pronta per essere strappata. Tanto che non s’è sorpreso nessuno quando ha fatto vedere quella rosso fuoco che aveva sotto, con la scritta “Trump-Vance”, ovvero il ticket tra presidente e vice presidente in vista delle elezioni del prossimo 5 novembre.
“Hanno detto che questo nostro incontro, in questo luogo iconico della storia dello sport, fosse una riunione di nazisti in stile anni ’30. Beh, qui non ci sono affatto dei puzzolenti nazisti, ma anzi vedo solo veri americani”, ha esclamato Hogan, riprendendo il tema della canzone che lo ha accompagnato durante i suoi ingressi sul ring (“I’m a real american, fight for the rights of every man”).
L’endorsement di Hogan, la rabbia di Popovich
L’endorsement del popolare wrestler, che aveva già dato spettacolo durante la convention repubblicana a Milwaukee (anche in quel caso non era mancata una bella maglietta strappata, come ai vecchi tempi), testimonia quanto l’attenzione attorno a Trump sia in crescita, specie dopo che gli ultimi sondaggi hanno rimesso l’ex presidente davanti negli Stati chiave (è in 5 o 6 Stati che si gioca tutta la partita del voto).
Hogan ha poi aggiunto: “Votate per Trump. Oggi, questa è la sua casa. E sapete che vi dico? Vedo intorno a lui solo gente che lavora sodo e che vuole il bene di questa nazione”. Ovazione della folla presente al MSG, con il popolare wrestler che poi s’è consegnato a un vero e proprio balletto propiziatorio sulle note della theme a lui tanto cara.
In America però gli sportivi continuano a dividersi, e molti anzi non vanno affatto per la corrente trumpiana. Gregg Popovich, leggendario allenatore dei San Antonio Spurs, è tornato ad attaccare coloro che voteranno per il tycoon: “Volete uno che cerca sempre alibi? Lamentele, lamentele e ancora lamentele… questa è la politica di Trump. E mi auguro che i nostri figli sappiano riconoscere che lui è il re di coloro che imbrogliano. È bravissimo in questo: davvero lo vorreste ancora come presidente?”.