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Ibra dice tutto: le verità su Guardiola, il rifiuto all'Arsenal, Dio, Raiola, 007 e il sesso

Lo svedese ex Milan si confessa al giornalista britannico Piers Morgan, in un'intervista ricca di spunti interessanti e in perfetto stile Ibra, che non si trattiene e non le manda a dire

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Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

Zlatan Ibrahimovic torna a parlare e lo fa, ancora una volta, senza peli sulla lingua. Tra il serio e il faceto, l’anteprima dell’intervista rilasciata al giornalista britannico, Piers Morgan, fa già discutere e regala nuove perle firmate Ibra.

Ibrahimovic si racconta

Zlatan Ibrahimovic si racconta al giornalista Piers Morgan e ne ha per tutti. Lo svedese che in Italia ha giocato (e vinto) con Juventus, Inter e Milan, racconta retroscena sugli incontri cardine della sua lunga carriera e regala chicche in pieno Ibra style, rispondendo in modo schietto e diretto alle domande su Guardiola, il provino all’Arsenal, Dio, Raiola, 007 e… il sesso.

Ibra: “Io sono Dio”

L’intervista integrale andrà in onda questo giovedì, ma già l’anteprima, rilasciata sui social dallo stesso Morgan, promette scintille. Restando alla perfezione nel personaggio duro e sicuro di sé, che non ha bisogno di chiedere aiuto a nessuno, Ibra, sorprende fin dalla sua risposta: “Io Dio? Vuoi giocare col fuoco?! Perché se vuoi, sarò il tuo fioco. Ma ti brucerai, eh… quando dico che sono Dio, pensi che io stia scherzando? No, non sto scherzando“.

007 e il sesso

Il discorso passa, poi, sulla possibilità di prendere parte a un film di 007: “Io cattivo in un film di James Bond? Perché no?! Annienterei Bond, però non lavoro gratis. Sono molto costoso”. “Che cosa preferisco tra segnare un gol e fare sesso? Il sesso è meglio, risponde senza pensarci un secondo lo svedese, che aggiunge: “Chi la pensa diversamente da così ha un problema con il sesso e deve farsi aiutare”.

Lo scontro con Guardiola

In merito all’incontro-scontro con Pep Guardiola, nell’anno che Ibra ha vissuto da separato in casa a Barcellona, lo svedese fa intendere come le cose siano nate sotto una cattiva luna fin dal principio: Guardiola? Ricordo che la prima volta che ci incontrammo, lui mi disse: ‘Qui i giocatori non arrivano in Ferrari’. Beh, io mi sono presentato proprio con la mia fottuta Ferrari.

Il no all’Arsenal a inizio carriera

Restando in tema di strappi e di reazioni sopra le righe, Ibra torna sullo smacco all’Arsenal, con il rifiuto a inizio carriera di sostenere il provino con il mitologico tecnico dei Gunners, Arsène Wenger, e si lascia andare completamente: “Perché non sono andato all’Arsenal? Io non faccio provini. Dico davvero. Sono il migliore. Fancu*o a tutto il resto.

Il ricordo di Raiola

Le uniche parole dolci che Ibra sembra concedersi nel corso dell’intervista arrivano per il suo ex agente, scomparso prematuramente e a cui era legatissimo, Mino Raiola: “Per me è stata un grande perdita, ha commentato lo svedese, che ha concluso: “Mino non era solo un agente, ma era tutto per me. Mi manca ancora… manca a tutti”.

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