Personaggio ingombrante, Zlatan Ibrahimovic. Inevitabile che nel corso della carriera lo svedese qualche nemico se lo sia fatto. Ma certamente l’ex attaccante, al quale la personalità non manca, non si sottrae agli scontri. Avrà persino gongolato quando un giornalista – per sbaglio – gli ha inviato un messaggio nel quale parlava male di lui. E cosa ha fatto il dirigente del Milan? Lo ha pubblicato, per ripicca.
- Assist a porta vuota per il cinico Ibra
- Ecco il testo del messaggio ricevuto dal giornalista
- L'investimento di Ibra a Stoccolma
Assist a porta vuota per il cinico Ibra
Oltre un milione di visualizzazioni al tweet di Zlatan Ibrahimovic sul suo seguitissimo profilo di X. Il contenuto? Un sms ricevuto dallo svedese da parte di un giornalista suo connazionale che invece voleva inviare il messaggio a qualche fonte per ottenere informazioni private proprio sull’ex calciatore. Grave leggerezza da parte dell’uomo, con Ibra lesto ad approfittarne proprio come faceva sul terreno di gioco quando doveva depositare la palla in rete.
Ecco il testo del messaggio ricevuto dal giornalista
A descrivere la storia è stato lo stesso messaggio del giornalista, al quale Zlatan non ha dovuto aggiungere nulla: “Il mio nome è Carlo Bolinder e sono un giornalista dell’Expressen – si legge nell’sms – Vedo che sei registrato a Storgatan 24, dove attualmente c’è una controversia tra il proprietario Zlatan e un inquilino. Mi chiedo se hai tempo per rispondere ad alcune domande. Naturalmente hai il diritto di rimanere anonimo. Per favore contattami se ne hai la possibilità“.
L’investimento di Ibra a Stoccolma
Il 24 altro non è che un numero civico di una strada del centro di Stoccolma che si chiama, appunto, Storgatan. Proprio lì Zlatan Ibrahimovic, ora dirigente del Milan, aveva fatto un investimento di 12 milioni di euro acquistando una vecchia chiesa avviando immediatamente i lavori per modificarne la destinazione d’uso. Evidentemente il giornalista in questione cercava di carpire eventuali anomalie da uno degli abitanti della zona per avviare un’inchiesta. Sbagliando, però, il destinatario del messaggio.