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Ibrahimovic rilancia il Milan: "Daremo tutto per vincere lo Scudetto"

Ibrahimovic parla del suo ruolo nel Milan e svela: “Era tutto fatto con il Napoli, ma il giorno in cui dovevo firmare mandarono via Ancelotti”.

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Ibrahimovic rilancia il Milan: "Daremo tutto per vincere lo Scudetto" Fonte: Getty Images

E’ stato uno dei più grandi campioni della sua generazione e anche ora che ha varcato la soglia delle quaranta primavere non smette di stupire. Zlatan Ibrahimovic è ancora oggi un giocatore capace di fare la differenza in Serie A, un attaccante capace non solo di portare in dote molti goal, ma anche quel bagaglio di leadership ed esperienza che di fatto ha aiutato il Milan a cambiare pelle nel corso degli ultimi due anni.

 

Ibra, in una lunga intervista rilasciata ai microfoni di ‘Radio Deejay’, ha parlato del suo rapporto con l’Italia. “E’ il Paese che mi ha fatto diventare ciò che sono oggi. Tutto è iniziato in Italia. Il Olanda c’è una grande scuola di talenti, ma ho passato molti anni qui e questa è la mia seconda casa. Provo molta gratitudine”.

Il campione svedese rappresenta per il Milan un leader dentro e fuori dal campo. “Sono molto concentrato e so cosa serve per caricarmi. Ho delle responsabilità verso i miei compagni, mi guardano perché parlo in campo e nello spogliatoio. Si sentono protetti, ma devono anche prendersi le loro responsabilità. C’era Leao che non correva, ho provato a fare qualcosa con lui, ma non c’è stato contatto mentale. Nel precampionato poi è partito, ha fatto da solo”.

Prima del ritorno al Milan si era parlato di un possibile approdo al Napoli. “Ero in America, ma Raiola mi diceva di tornare a giocare in Europa. Ricordo che guardai un documentario su Maradona e i tifosi del Napoli erano incredibili. Parlai con il club e il giorno che dovevo firmare hanno mandato via Ancelotti. Era tutto fatto, mi aveva convinto, ho parlato tanto con lui e quando è andato via mi sono sentito meno sicuro. A quel punto è arrivato il Milan e le cose sono andate bene”.

Ibrahimovic è stato dato da molti vicino al ritiro dopo un brutto infortunio patito ai tempi del Manchester United. “Mi sono rotto il ginocchio a 35 anni, tutti mi davano per finito. E’ tutta una questione di mentalità, quando mi dicono certe cose è come se buttano benzina sul fuoco. Mi sono dato degli obiettivi senza sapere come sarebbe andata”.

Giocare in Italia vuol dire stare lontano dalla famiglia. “E’ difficile, è molto dura. Il programma era andare al Napoli per quattro mesi, vincere lo Scudetto e poi tornare in Svezia. E’ arrivato il Milan, le cose sono andate bene ed ho anche deciso di rinnovare senza dire niente a mia moglie. Ho seguito la passione. Ogni volta che il ritiro si avvicina, io prolungo”.

Ibra è uno dei giocatori più forti della sua generazione, ma non ha mai vinto il Pallone d’Oro. “Non so perché non l’ho vinto, non ho vinto nemmeno la Champions e dicono che non la vincerà mai. Per me questo non cambia la mia carriera e non cambia nemmeno le mie qualità. Ho giocato in grandi squadre, con grandi calciatori, ho imparato diverse lingue ed ho vinto qualcosa…”.

Il Milan è recentemente stato eliminato dalla Champions League. “Siamo delusi e ci dispiace tanto, ma lotteremo per vincere lo Scudetto. Non molliamo, faremo di tutto per riuscirci. E’ nel fallimento che c’è la base per il successo, cresceremo e faremo esperienza”.

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