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Il Lecce vince la partita infinita: la Lazio si arrende

Caicedo non basta a Inzaghi: scudetto sempre più lontano per i biancocelesti.

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Il Lecce vince la partita infinita: la Lazio si arrende Fonte: Getty

Seconda sconfitta consecutiva per la Lazio, la terza in questa ripresa post-Coronavirus: vince il Lecce che interrompe l’emorragia di ko e per una sera può sostare al quart’ultimo posto in zona salvezza. Passo falso importante in ottica Scudetto per i capitolini che rischiano di scivolare a -11 dalla Juventus.

Primi minuti scoppiettanti con tanto lavoro per Maresca e il VAR: Mancosu la piazza all’incrocio per il vantaggio salentino, cancellato da un precedente tocco col braccio che annulla la validità di un goal stupendo. Sul ribaltamento di fronte sono gli ospiti a passare: Gabriel sbaglia il passaggio sulla pressione di Immobile, para il tiro di Parolo ma non può nulla sul comodo tocco di Caicedo che non segnava dal 9 febbraio sul campo del Parma.

La Lazio spinge alla ricerca del raddoppio e lo troverebbe se solo Immobile non calciasse addosso a Gabriel dopo un’azione personale conclusa con un nulla di fatto. La maggiore qualità dei biancocelesti non si tramuta in dominio del gioco e il Lecce ne approfitta: Falco pennella per la testa di Babacar che, lasciato troppo solo, infila Strakosha.

Finale di tempo thrilling: l’arbitro giudica da rigore un tocco col braccio in caduta di Patric, ma dal dischetto lo specialista Mancosu si emoziona e calcia alto sulla traversa, primo errore dopo otto trasformazioni consecutive in Serie A.

Inzaghi ne cambia tre all’intervallo ma è il Lecce a trovare la rete: sugli sviluppi di un corner Saponara trova alla perfezione Lucioni che sfugge alla marcatura di un distratto Acerbi e di testa supera Strakosha che non può arrivarci. Milinkovic-Savic prova a dare la scossa ai suoi ma il suo tentativo ravvicinato si perde sul fondo, disturbato dall’uscita tempestiva di Gabriel che deve impegnarsi anche sul piazzato di Luis Alberto.

Lì dove non arrivano le mani del portiere brasiliano c’è la gamba destra di Petriccione, che salva sulla linea negando a Luiz Felipe la gioia personale. Liverani effettua dei cambi conservativi che per poco non portano al tris: Strakosha è strepitoso su Mancosu, Majer è ostacolato da Acerbi e non riesce a ribadire in rete da pochi passi. Milinkovic-Savic gioca da attaccante aggiunto insieme a Caicedo e ad uno spento Immobile, peraltro ammonito per proteste.

Il finale è una sofferenza infinita per il presidente Sticchi Damiani, che ha modo di ammirare i riflessi super di Gabriel sulle incornate di Adekanye e Milinkovic-Savic, oltre all’espulsione diretta all’indirizzo di Patric che morde letteralmente il braccio di Donati: al triplice fischio può esultare per i tre punti che portano il Lecce fuori dalla zona retrocessione in attesa del match che vedrà protagonista il Genoa al ‘Ferraris’ contro il Napoli.

IL TABELLINO
LECCE-LAZIO 2-1

Marcatori: 5′ Caicedo (LA), 30′ Babacar (LE), 47′ Lucioni (LE)

LECCE (4-3-2-1): Gabriel; Donati, Lucioni, Paz, Calderoni; Mancosu, Petriccione (72′ Deiola), Barak; Falco (72′ Rispoli), Saponara (59′ Farias); Babacar (52′ Majer). All. Liverani

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Patric, Acerbi, Radu (46′ Luiz Felipe); Lazzari (85′ Adekanye), Parolo (70′ Cataldi), Lucas Leiva (46′ Milinkovic-Savic), Luis Alberto, Jony (46′ J. Lukaku); Immobile, Caicedo. All. S. Inzaghi

Arbitro: Maresca

Ammoniti: Caicedo (LA), Donati (LE), Radu (LA), Gabriel (LE), Petriccione (LE), Immobile (LA)

Espulsi: Patric (LA)

Note: rigore sbagliato da Mancosu al 50′ pt

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