Pochi minuti dopo l’annuncio ufficiale, il Milan ha presentato alla stampa Stefano Pioli, l’allenatore scelto per prendere il posto dell’esonerato Marco Giampaolo.
Al fianco del tecnico emiliano era seduta la dirigenza al gran completo, dall’ad Ivan Gazidis ai responsabili dell’area sportiva Paolo Maldini e Zvonimir Boban.
Proprio Gazidis ha anticipato tutti spiegando i motivi dell’esonero di Giampaolo: “Ringraziamo Giampaolo e il suo staff. È un ottimo allenatore e sono convinto che avrà una grande carriera. Non abbiamo deciso a cuor leggero, ma purtroppo stiamo attraversando un momento delicato. Abbiamo ereditato un club sull’orlo della bancarotta e della retrocessione in Serie D, ma la scorsa estate abbiamo investito molto. Attualmente ci separano quattro punti dalle posizioni di vertice e siamo convinti che Pioli sia la scelta giusta per far crescere i nostri giocatori”.
Più tecnici gli interventi di Boban e Maldini. Il croato non è stato tenero con Giampaolo: “Faccio i miei migliori auguri a Pioli, ma un cambio di allenatore è una sconfitta per tutti, dirigenti inclusi. Ci spiace per i tifosi, è un loro diritto manifestare delusione. Sappiamo di non essere la miglior squadra al mondo, ma valiamo più di quanto si è visto. Siamo convinti che Pioli ci possa far raggiungere risultati migliori e un gioco superiore a quanto visto finora” ha detto il croato.
Maldini ha invece spiegato la scelta iniziale di Giampaolo: “Avendo una squadra giovane volevamo un allenatore che trasmettesse concetti forti, ma adesso abbiamo scelto di cambiare. Può essere un azzardo visto che siamo solo alla settima giornata, ma abbiamo scelto di puntare su un allenatore di esperienza. Purtroppo stiamo lottando anche contro cose ereditate dal passato”.
Queste invece le prime parole di Pioli: “Sono stato chiamato da un grande club, che ha il dovere di lottare per raggiungere i risultati migliori. Il Milan è una buona squadra con giocatori giovani, ma che hanno un grande potenziale. Giampaolo è un ottimo allenatore, ma è diverso da me. Il mio compito sarà far arrivare le mie idee il prima possibile ai ragazzi e creare una squadra unita. Il livello di partenza è buono”.
L’ex allenatore della Fiorentina non è preoccupato dall’ostilità mostrata sin da subito dal popolo rossonero attraverso i social: “Non uso i social, preferisco le persone che ti guardano negli occhi. Io tifoso dell’Inter? Il passato è passato, ora sono adulto, pelato e con la barba… Voglio essere giudicato per il mio lavoro, non per quello che sono stato da bambino”.
Infine, un’autopresentazione: “Io mi adatto ai giocatori che ho, mi sento un insegnante. Ci sono le strutture e l’ambiente per fare bene, bisogna fare esplodere le qualità di questi ragazzi”.
SONDAGGIO: PIOLI E’ L’ALLENATORE GIUSTO PER RILANCIARE IL MILAN?
SPORTAL.IT