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Scudetto Inter: il pagellone, Lautaro da 10, Calhanoglu e Mkhitaryan meritano 9

I voti dei nerazzurri campioni di Italia. L'argentino il migliore, Barella instancabile, Dimarco e Bastoni l'arma in più, delude Arnautovic

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Da Sommer a Lautaro ma con menzioni anche per le prime riserve, Frattesi su tutti, vero 12esimo titolare. L’Inter campione d’Italia ha avuto in Inzaghi il condottiero perfetto e nella rosa protagonisti straordinari. Ripercorriamo insieme il campionato dell’Inter con il mega pagellone della stagione.

I top e flop della stagione 2023-24 dell’Inter

Sommer 7: Era una scommessa ad inizio estate, in pochi pensavano che potesse sostituire Onana senza farlo rimpiangere ma lo svizzero ha smentito tutti. Pochi errori e tante ottime parate: ha sempre dato una buona sicurezza tra i pali, meno nelle uscite. Decisivo anche nel derby, quando a fine primo tempo ha fatto un miracolo su Calabria. Audero 6: solo due partite ma quando è stato chiamato in causa ha risposto con il massimo del rendimento e professionalità.

Pavard 8: Impeccabile e perfetto in tutte le partite giocate. Rispetto all’ex Skriniar, ha mostrato di aver ancora più qualità di gioco con i piedi, ottimi i suoi inserimenti sulla fascia che hanno sempre accompagnato l’azione, fondamentale la sua presenza nello spogliatoio.

Acerbi 7: Ha giocato molto nonostante la grande concorrenza. Resta la maccha dell’episodio con Juan Jesus ma nel rimanendo nel recinto tecnico è stato impeccabile. Mette la firma sullo scudetto col gol che sblocca il derby.

De Vrij 7: La riserva (relativa) che vorrebbero tutti: tanta sicurezza e tranquillità, anche in partite difficili come in quella dell’andata contro l’Atletico Madrid.

Bastoni 8: Il migliore della difesa. Una garanzia per Inzaghi e una certezza per Spalletti. Imposta dal basso ed è eccellente nelle chiusure, fondamentale nelle sovrapposizioni sulla fascia. L’intesa con gli altri compagni di reparto e con Barella a centrocampo è il suo punto di forza. TOP!

Çalhanoğlu 9: Ha realizzato 15 rigori su 15 battuti e nel ruolo di regista che gli ha disegnato Inzaghi è riuscito ad eccellere e a far dimentica l’ex Brozovic. Velocità di impostazione di gioco e verticalizzazioni improvvise e soprattutto decisive. E’ migliorato tantissimo anche nella fase difensiva e del recupero.

Barella 8.5: Prima parte di stagione un po’ sottotono, il migliore con l’anno nuovo. Si fa trovare ovunque in campo, sempre nel vivo dell’azione. Continua ad avere ritmi sempre altissimi, lavoratore instancabile.

Frattesi 7: Semi-titolare in Nazionale e panchinaro all’Inter. Strano destino per un giocatore che sarebbe probabilmente titolare in tutte le altre squadre di A ma ha saputo ritagliarsi un ruolo decisivo quando è stato chiamato in causa.

Mkhitaryan 9: Costante per tutta la stagione, un motorino instancabile. Trova sempre la giocata giusta negli ultimi 20 metri. Anche in fase difensiva è stato importantissimo. La fotografia è quanto si vide contro l’Udinese: un recupero di 50 metri, chiudendo in scivolata sugli avversari. Giocatore decisivo e gol importanti segnati come nel derby all’andata.

Darmian 7.5: Non molla mai, lotta, corre, i suoi cross sono sempre velenosi, i recuperi difensivi assicurano compattezza al reparto e l’aggiunta di un uomo in difficile da superare più in difesa.

Dumfries 6.5: E’ stato molto incostante nel corso della stagione ma con la classe e l’esperienza ha saputo comunque sopperire.

Dimarco 8.5: Contro il Frosinone realizza il gol più bello della Serie A, con il suo tiro da centrocampo da ben 56 metri. Devastante per tutta la stagione, la fascia sinistra è uno dei punti di forza dei nerazzurri.

Carlos Augusto 6. Ha giocato sempre nei finali di gara ma si è sempre fatto trovare pronto. Tatticamente utile ha saputo rendersi prezioso quando è stato schierato.

Sanchez 6: Parte con un grave handicap nella parte iniziale della stagione con il problema dell’anemia. Si riprende con il tempo e riesce ancora a lasciare il segno quando ha spazio.

Arnautovic 5.5: Gioca poco e non fa la differenza. In 23 partite solo 2 gol e 3 assist. La gara d’andata contro l’Atletico, con gol, resta la sua miglior partita.

Lautaro 10: Capocannoniere. Un Toro scatenato. Da quando è diventato capitano ha avuto una evoluzione mentale incredibile: ha saputo diventare vero leader anche nelle difficoltà. E’ il simbolo dell’Inter di oggi e di domani nonostante la lunga astinenza da febbraio, dopo aver segnato gol su gol nella prima parte della stagione.

Thuram 8.5: Una delle sorprese più belle, assist man e goleador. Salta l’uomo, ha gran corsa e intelligenza tattica. Ottima la difesa del pallone, ricorda Dzeko nel proteggere la sfera e far salire la squadra. Ottima l’intesa con Lautaro. La ciliegina il gol del 2-0 al Milan.

ALLENATORE. Simone Inzaghi 10: sa valorizzare tutti, sfrutta tutti i suoi uomini. Anche nelle sostituzioni è migliorato tanto e non ha commesso gli errori degli anni precedenti. Il gioco dei nerazzurri è ormai collaudato e la sua mano si vede sempre.

Clicca qui per rivedere tutti i risultati della stagione dell’Inter

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