Una crepa sull’immagine di coppia perfetta composta da Mauro Icardi e Wanda Nara. È quella che proietta Ivan Zazzaroni nel pezzo pubblicato oggi sul Corriere dello Sport, un articolo in cui il direttore del quotidiano rivela come alla base della frattura tra l’argentino e l’Inter ci siano state proprio le parole pronunciate in tv dalla moglie-agente. Parole che, nell’immediato, avrebbero portato ad una lite tra i due coniugi Icardi.
LA LITE. “Quel giorno Maurito rientrò a casa sconvolto – scrive Zazzaroni nel suo articolo -, guardò negli occhi Wanda e disse ‘è colpa tua se mi hanno tolto la fascia, colpa delle cose che hai detto in tv’”. Drammatica la reazione di Wanda, secondo quello che racconta Zazzaroni: la modella e procuratrice rispose piangendo che sarebbe rientrata in Argentina con i figli, se Icardi pensava davvero di essere stato danneggiato dalle sue parole in tv. Una possibilità prospettata da Wanda per permettere a Icardi “di recuperare la serenità e di recuperarla, la fascia”, precisa ancora Zazzaroni. La lite, però, non causò alcuna frattura nella coppia. Icardi perdonò immediatamente la moglie e iniziò la sua guerra con l’Inter, una guerra ancora aperta e che, secondo Zazzaroni, vede come principale sconfitto proprio il centravanti argentino.
LO STALLO. Steven Zhang ha infatti ribadito a Icardi che la sua storia all’Inter è finita, che per lui non ci sono più margini per sperare in un futuro in nerazzurro. “Capitolo chiuso”, spiega Zazzaroni, che poi pesa pro e contro di un eventuale trasferimento del giocatore al Napoli, il club che tutt’ora rappresenta l’unica vera soluzione al caso Icardi. Da una parte le difficoltà di spostare la famiglia in un’altra città, di lasciare Milano e il paracadute dei 9 milioni di euro che lo stesso Icardi percepirebbe comunque restando all’Inter fino a scadenza di contratto, nel giugno 2021. Dall’altra, però, Icardi rischia grosso, rischia il tramonto definitivo da calciatore. “Da qui al tramonto del campione mancano appena sei giorni – chiude il direttore del Corsport -, poco meno di 140 ore. Non so chi o cosa possa fargli cambiare idea. Così come fatico a immaginare come l’Inter possa gestire a lungo un caso simile: forse avrebbe dovuto fargli causa per danni a gennaio, adesso ha solo il dovere di non sbagliare una mossa”.