Ora che ha preso le distanze dal calcio, almeno per quanto riguarda i progetti professionali in corso, Ilaria D’Amico riempie di dettagli anche scabrosi quel rapporto che ha sancito il suo successo televisivo, accrescendone la popolarità, segnato la sua vita privata per via dell’incontro con Gigi Buffon, suo compagno e padre di suo figlio Leopoldo Mattia.
Ilaria D’Amico, la confessione sulle molestie
Ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del programma I Lunatici, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, la conduttrice e giornalista televisiva ha voluto rievocare uno sgradevole e disdicevole episodio della sua carriera.
“Se da giovanissima ho mai incontrato qualcuno che ha provato a farmi proposte di un certo tipo? Una volta mi sono ritrovata in una situazione molto imbarazzante. Già lavoravo, erano i primi anni. Mi chiamò nella sua stanza il direttore e lo trovai con della musica romantica in stanza, poi iniziammo a parlare e lui iniziò a farmi dei massaggi sul collo”, ha raccontato in diretta la D’Amico.
“Era un segnale inequivocabile. Era il direttore di un luogo in cui lavoravo, ma ne sono uscita, ho bloccato la situazione e ne sono uscita. Il #metoo è stato fondamentale per dare strumenti a tutte le giovani ragazze e per spaventare chi trovandosi in certi posti di potere per buonsenso, civiltà e dignità dovrebbe evitare certi comportamenti e invece non lo fa. Io quella volta sono riuscita ad uscirne in modo diplomatico. E poi i rapporti sono continuati in maniera civile. Però è una sensazione molto molto spiacevole, che non dimentico. Mia madre mi ha sempre insegnato a farmi rispettare, rispettando prima di tutto me stessa”, ha tenuto a sottolineare la giornalista.
Le promesse disattese di Gigi Buffon
Una vicenda offensiva e dolorosa, soprattutto perché consumatasi sul luogo di lavoro e che la giornalista ha reso di dominio pubblico, veicolando un messaggio fondamentale per quanti si trovano in situazioni similari. Oggi Ilaria D’Amico è una professionista strutturata, nota e consapevole del potere del suo racconto. Un esempio decisivo, il suo.
Da compagna di Buffon, invece, attende ogni anno l’annuncio del suo ritiro cosa che puntualmente non avviene:
“Sono consapevole che mi dice delle stupidaggini ogni anno. Arriva a un certo punto e mi dice che smetterà, mi promette che ci faremo una estate incredibile, che faremo un viaggio alla scoperta dell’Italia che si conosce di meno. Ogni volta poi arriviamo a maggio che ha già preso altre decisioni. Lui è una fucina di talento e motivazioni, è un trascinatore vero, di se stesso e dei suoi compagni. È un generoso, si sporca le mani nello spogliatoio, ha una parte umana meravigliosa”, ha fatto sapere senza aggiungere nulla in particolare sul matrimonio e sulla presunta rivalità con l’ex moglie di Buffon, Alena Seredova.
Ilaria D’Amico e il tifo per la Lazio
Ma Buffon, pur essendo suo compagno dal 2014 e da sempre legato a Juventus e Parma, difficilmente per via degli accordi in essere indosserebbe la maglia amata da Ilaria D’Amico la quale ha sempre palesato il suo amore calcistico per i colori della Lazio: “Più lavori nello sport, meno sei tifoso puro. Però diventai della Lazio perché era più originale e difficile. Negli anni ’80 la Roma era fortissima e la Lazio arrancava, tifare Lazio era più romantico”.
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