Una nuova, sconcertante accusa sarebbe emersa, dopo l’indiscrezione su una sorta di registro con i nomi di calciatori, dei loro agenti, dei manager della Juventus con cui avevano preso accordi e gli importi da pagare. I nomi e le cifre erano veri, ma le causali sarebbero finte: un dettaglio centrale, nell’inchiesta condotta dalla procura di Torino, e del quale riporta l’edizione torinese de La Repubblica.
- Inchiesta Juventus: il mistero dei fogli Excel
- I sospetti degli inquirenti
- La Juventus ha sempre negato alcuna violazione
Inchiesta Juventus: il mistero dei fogli Excel
Secondo quel che viene scritto, sarebbe stata individuata una sorta di contabilità parallela, per i pagamenti “in nero” dei procuratori, che valeva milioni di euro. Di quelle cifre non c’era traccia nei bilanci ufficiali, ma era tutto riportato su fogli Excel trovati dagli investigatori nel corso delle operazioni e che avrebbe aggiunto elementi utili alla procura.
La ragione di tanta segretezza starebbe nel fatto che gli agenti, per legge, non possono ricevere alcun compenso quando rappresentano un calciatore minorenne: una regola aggirata, secondo i sospetti dei pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello, attraverso false fatture per operazioni che non sono mai state portate a termine e dietro cui si nasconderebbero i proventi.
Agnelli, Nedved e Arrivabene
I sospetti degli inquirenti
Stando a questa tesi, sarebbe bastato individuare un giocatore maggiorenne e non assistito da un procuratore, per agganciare a questo calciatore la provvigione che non poteva essere pagata, per la compravendita di un tesserato al di sotto dei 18 anni.
Per quanto riguarda i nomi noti, tra i procuratori, che vengono citati nell’inchiesta e menzionati da Repubblica, non risultano indagati, ma all’attenzione degli investigatori ci sono le operazioni fatte negli anni con diversi calciatori minorenni.
Nei fogli Excel che hanno destato sospetti negli investigatori, e indotto i magistrati ad approfondire quel versante della contabilità “parallela”, figurano agente, calciatore, dirigenti Juve con cui erano scesi a patti, importo, percentuale già liquidata, causale del debito, e nelle note il tipo di pagamento.
Una nuova accusa che si unisce a quella delle plusvalenze fittizie e alle “manovre stipendi” usate secondo la procura per arginare le perdite nei bilanci.
La Juventus ha sempre negato alcuna violazione
A onor di cronaca, la Juventus ha sempre respinge alcun addebito nel corso dell’inchiesta anche con una nota affidata ai propri rappresentanti legali, ribadendo la propria attenzione al rispetto e alla salvaguardia delle regole e ai principi tecnico-contabili in materia.
Se fosse approfondito e confermato anche questo filone d’indagine, sarà la magistratura a decidere e a imprimere un approfondimento in tale direzione.