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Infinita Sofia Goggia, trionfo a Sankt-Moritz col tutore alla mano

Meno di 24 ore dopo l'operazione per la doppia frattura alla mano sinistra la campionessa bergamasca scrive un altro incredibile capitolo della propria carriera aggiudicandosi la discesa libera di Sankt-Moritz

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Se un’impresa sportiva per essere tale richiede di andare oltre i propri limiti fisici prima ancora che tecnici, quanto realizzato da Sofia Goggia sulla pista di Sankt-Moritz nella seconda discesa del weekend svizzero della Coppa del mondo di sci femminile va oltre l’immaginazione alla quale la già comprovata tempra della campionessa bergamasca ha abituato gli appassionati italiani.

Goggia, che impresa a Sankt-Moritz: trionfo con la mano rotta e aggancio a Federica Brignone

Neppure 24 ore dopo la frattura del secondo e terzo metacarpo della mano sinistra subita nella prova di venerdì, infatti, Wonder Sofia è andata oltre la già stoica decisione di prendere parte alla discesa con un tutore riuscendo addirittura a vincere e completando così il sabato d’oro dello sport italiano dopo le imprese dei nuotatori ai Mondiali di Melbourne.

Il successo numero 20 della carriera in Coppa del mondo, il 15° in discesa, entra allora di diritto nella galleria dei trionfi più clamorosi di Goggia, meglio anche del memorabile argento olimpico dello scorso febbraio a Pechino 20 giorni dopo la distorsione al ginocchio subita a Cortina. Con questa vittoria, peraltro, Sofia aggancia Federica Brignone al primo posto della classifica di tutti i tempi tra le plurivincitrici italiane in Coppa del Mondo.

Goggia, vittoria e fuga nella coppa del mondo di libera

Con il suo pettorale numero 9 Goggia, favorita anche dalla giornata di sole splendente dopo la nebbia che aveva trasformato in un’impresa per le ragazze la discesa di venerdì vinta da Elena Curtoni, ha gareggiato con la presenza nella mano di placche e viti, conseguenza dell’intervento chirurgico, perfettamente riuscito, eseguito tempestivamente già venerdì pomeriggio presso la Clinica ‘La Madonnina’ di Milano per la riduzione delle due fratture.

“Deciderò di gareggiare solamente pochi minuti prima del via“ aveva tagliato corto Sofia subito dopo l’intervento. Pretattica? Probabilmente no, perché il dolore sarà stato sicuramente intenso, ma meno dell’orgoglio e dello spirito competitivo della bergamasca, che grazie a questo successo rafforza la propria leadership nella classifica di specialità a quota 380 punti, ben 150 in più di Corinne Suter, l’unica che seppe fare meglio dell’azzurra a Pechino, ma solo decima a Sankt-Moritz e deludente al pari di Lara Gut-Behrami.

Discesa Sankt-Moritz, deludono Brignone e Curtoni

“Sto abbastanza bene, non sento neanche tanto dolore. Chiaramente ho una manona gonfia, è un po’ un problema impugnare il bastoncino“ era stato l’aggiornamento di Sofia nel pre-gara.

Nulla, insomma, che facesse pensare al miracolo sportivo e invece sono bastati pochi metri per capire che Sofia stava preparando l’impresa, confezionata ovviamente senza spingere nella prima parte, dove comunque Sofia, eccellente in piano e precisissima nelle curve, è riuscita a scavare un solco rispetto all’austriaca Nina Ortlieb che guidava la classifica e già staccata di 9 centesimi al primo intermedio. Secondo posto per la slovena Ilka Stuhec, terza la tedesca Kira Weidle.

Qualcosa di mostruoso, che va quasi contro le leggi della fisica e del corpo umano eppure semplicemente normale quando in pista c’è Goggia. Deludenti, invece, le altre italiane in gara: fuori dalle 10 Federica Brignone e anche Elena Curtoni, alla quale dopo il trionfo di venerdì è stato fatale un errore commesso nel tratto tecnico. Fuori causa per caduta Laura Pirovano.

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