Prosegue la rubrica dedicata al racconto dei ragazzi italiani coinvolti nell’ Amazon University Esports Masters, il più importante torneo universitario dedicato agli esports.
I numeri della competizione
Ricordiamo che siamo giunti alla settima edizione dell’AUEM, che ha visto partecipare oltre 680 giocatori provenienti da 21 Paesi. I partecipanti hanno avuto l’opportunità di rappresentare la propria università sfidandosi su cinque diversi titoli videoludici: Valorant, League of Legends, Rocket League, Clash Royale e Teamfght Tactics.
Nel corso della competizione, gli studenti universitari rappresentano anche la propria nazione nel tentativo di diventare campioni europei. Come ogni anno, infatti, i partecipanti prendono parte ai tornei nazionali per qualificarsi all’Amazon University Esports Masters e confrontarsi con i migliori giocatori del continente europeo. I ragazzi italiani dunque, si sono qualificati direttamente dall’AUE Italy, competizione sponsorizzata da Omen,Fritz! e Samsung.
Intervista ai ragazzi italiani
In occasione del Playoff europeo di Clash Royale abbiamo intervistato Davide “Rooney” Barone dell’Università di Palermo e Matteo Clementi dell’Università di Udine, due dei player che si daranno battaglia per strappare il pass per l’Amazon University Esports Masters.
All’inizio della competizione sapevo di poter arrivare al Playoff europeo – esordisce Barone – considerando anche il fatto che, a detta di molti, ero tra i favoriti per ottenere la qualificazione.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Clementi: Ho avuto qualche difficoltà, ma ero sicuro di poter arrivare alla fase successiva.
I due studenti saranno chiamati a rappresentare anche l’Italia, oltre che la loro Università:
È senza dubbio un orgoglio e una grande responsabilità poter rappresentare l’Italia. Mi permetto anche di dire che sono molto emozionato di poter portare in alto la mia regione, visto che molti dei partecipanti italiani vengono da Roma o Milano, sottolinea Barone.
Il binomio Università-videogiochi è una novità anche per i più giovani, come tiene a precisare Clementi:
Mai mi sarei immaginato di poter competere su un videogioco rappresentando la mia Università. Punterò a dare il massimo: l’obiettivo minimo è la Top 3.
La vita di un player universitario si divide a metà tra studio e preparazione in vista del torneo, come conferma Barone:
In periodo di esami non è facile far coincidere le due cose. Mi sto preparando al torneo come sempre, ma con lo studio non è facile (ride, ndr).