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Insigne non compreso a Napoli: Inter (e non solo) alla finestra

L’attaccante partenopeo ha affermato di non sentirsi pienamente in sintonia con la tifoseria, una situazione questo che potrebbe portarlo a guardarsi altrove.

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A due giorni dalla sfida di alta classifica col Milan , il Napoli trema e lo fa per via delle parole pronunciate dal suo capitano Lorenzo Insigne il quale, in una lunga intervista a Rivista Undici , ha fatto capire di non godere del pieno sostegno da parte dei tifosi azzurri.

Questo, assieme a una situazione contrattuale ancora da risolvere e alle voci di mercato sempre più insistenti, potrebbe davvero portare il centravanti della Nazionale italiana a lasciare la squadra del capoluogo campano.

Insigne e la parziale incomprensione a Napoli

Ad allarmare più di ogni cosa i tifosi napoletani sono state le dichiarazioni rilasciate da Insigne su come si senta in città e sul tipo di sostegno che sta ricevendo e ha ricevuto in questi anni dai fan azzurri.

“Un capitano è un garante per le persone che amano la squadra e io credo di aver sempre assicurato che il Napoli non venisse meno all’impegno sul campo. Il mio è un carattere particolare , scherzo con tutti ma inizialmente tengo le distanze” ha affermato il numero 24.

“Per qualche tifoso sono superbo, dicono che me la tiro. Ma è solo un atteggiamento di difesa . Qualcuno non mi ha compreso a pieno, al 100%. Chi mi conosce davvero però, sa come sono fatto” ha continuato Insigne non nascondendo la sua insoddisfazione a riguardo.

Insigne strizza l’occhio al City ma l’Inter spera

Queste esternazioni non hanno fatto che rilanciare le voci di mercato che da tempo interessano Insigne il quale, avendo il contratto in scadenza e non trovando al momento grandi spiragli per il rinnovo, è già finito nel mirino di diverse squadre.

L’interesse dell’ Inter in questo senso è noto ma non è certamente l’unico. Insigne però, se potesse, preferirebbe finire in Premier League , in una squadra che più di tutte lo esalta per come gioca: il Manchester City.

“Una squadra che mi piace è il Manchester City, il calcio di Guardiola è imperdibile dai tempi del Barça . La sua finale perfetta sarebbe contro il Liverpool” ha dichiarato il classe 1991.

Insigne e il rapporto con gli allenatori

Insigne, quindi, ha fatto il punto sul rapporto avuto in carriera coi vari tecnici che l’hanno allenato, una discriminante questa spesso decisiva nelle prestazioni del numero 24 come di tanti altri calciatori di livello.

Zeman è stato decisivo , il primo a credere in me. Poi Benitez mi ha completato. Sarri ? Il suo calcio è gioia, mi sono divertito tanto in 3 anni, ci è rimasta solo la delusione per lo scudetto mancato. Con Ancelotti non è vero che non ci siamo presi. Avevamo idee diverse , sì, ma su cose di campo” ha detto il trentenne campano.

“A Gattuso devo tanto, è stato bravo a farmi tornare sui miei passi e a rimotivarmi dopo gli anni di Ancelotti. Spalletti ? Personalità forte : ci ha restituito consapevolezza della nostra forza ” ha concluso Insigne rimarcando, con quel “nostra”, come si senta ancora fortemente parte integrante del Napoli , una squadra da cui presto tuttavia potrebbe anche prendere le distanze.

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