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Sarri-Juventus, è ancora polemica: il nuovo attacco dell'allenatore

Il tecnico della Lazio è tornato a parlare dello scudetto vinto nel 2020 sulla panchina della Juventus: "Vinto in un contesto difficile, le scelte successive della società dimostrano come si sia trattato diun successo sottovalutato...".

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In Serie A è stata la giornata del cambio della guardia in testa alla classifica. Il 17° turno, terzultimo del girone di andata, ha visto l’Inter completare la rimonta su Milan e Napoli iniziata sei giornate fa, quando i campioni d’Italia erano indietro di 7 punti rispetto alle squadre di Pioli e Spalletti, ora costrette a inseguire rispettivamente a -1 e a -4 dalla formazione di Simone Inzaghi.

Serie A: Inter e Atalanta sugli scudi, Juventus e Lazio in crisi

L’Inter è stata l’unica delle grandi a vincere ed è la squadra del momento insieme all’Atalanta, salita al terzo posto a -3 dalla vetta dopo il successo di Verona, il sesto consecutivo in campionato.

Dall’altra parte, tra le formazioni meno brillanti, oltre a Milan e Napoli non si può non citare la Juventus, scivolata in sesta posizione dopo essere stata fermata sabato sul pareggio dalla neopromossa Venezia, e la Lazio, addirittura nona dopo la sconfitta contro il Sassuolo.

A unire Juventus e Lazio, due delle delusioni del girone d’andata, è Maurizio Sarri, l’ultimo allenatore a vincere il campionato sulla panchina dei bianconeri, a conclusione di un ciclo di nove titoli consecutivi che sarebbe poi stato spezzato dall’Inter di Antonio Conte.

Il distacco di Sarri dal pianeta Juventus, nonostante quello scudetto, è stato traumatico, con l’esonero ufficializzato poche settimane dopo il successo del campionato e causato dalla precoce eliminazione in Champions League contro il Lione.

Maurizio Sarri e lo scudetto con la Juventus: “Vinto in una situazione difficile”

Così, al termine della partita persa dalla sua Lazio contro il Sassuolo, Maurizio Sarri non ha voluto risparmiare qualche frecciata all’ambiente della Juventus, inteso come società e tifoseria, rispondendo in conferenza stampa ad una domanda sull’attuale crisi dei bianconeri e sul modo in cui la piazza ha accolto lo scudetto del 2020, quasi senza festeggiamenti:

“Penso che quella vittoria del campionato sia stata sottovalutata da tutti e che sia stata vista come un successo scontato. È un’opinione mia, ma la situazione che fummo costretti a vivere non fu semplice”.

Sarri entra poi nel dettaglio, allargando la propria analisi alla composizione del gruppo dell’epoca e alle successive scelte della società sul mercato: “Il gruppo era a fine ciclo, anche le scelte fatte dopo fanno pensare in tal senso. Due giocatori sono poi andati negli Stati Uniti e un giocatore fenomenale come Khedira ha chiuso la carriera dopo aver giocato quattro o cinque partite con l’Hertha perché il ginocchio non gli consentiva di andare avanti. E potrei anche fare altri nomi”. 

Maurizio Sarri e la Juventus, un rapporto mai nato

Il riferimento di Sarri è a Blaise Matuidi e a Gonzalo Higuain, che proprio pochi mesi dopo la vittoria di quello scudetto scelsero di approdare nella Mls all’Inter Miami, mentre Sami Khedira, che lo stesso Sarri volle tenere in rosa facendone poi un punto fermo, si è effettivamente ritirato dal calcio giocato nel maggio 2021, al termine della breve avventura all’Hertha iniziata nel febbraio precedente dopo la rescissione con la Juventus.

Del resto il rapporto tra Sarri e l’ambiente juventino non è mai decollato, complici le ruggini emerse durante il ciclo del tecnico sulla panchina del Napoli, che con la Juve si disputò lo scudetto del 2018, e complice qualche screzio all’interno dello spogliatoio. 

 

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