“S’è allenato bene, ma erano un po’ tutti stanchi. Ha fatto tre partite, ho la possibilità di ruotare e sarà pronto per le prossime. Visto che posso alternarlo con Mertens, che ha fatto un’ottima partita, non ho voluto rischiare”. Così Carlo Ancelotti, in conferenza stampa aveva risposto a proposito dell’esclusione di Lorenzo Insigne contro l’Atalanta. “Non è stato escluso per i fischi dopo Napoli-Arsenal”, ha poi aggiunto.
LA DECISIONE – I cronisti si aspettavano risposte accomodanti, ma nessuno alla vigilia in formazione aveva lasciato fuori squadra Lorenzinho. Non era certo l’unico ad aver giocato tante partite di fila ed aveva anche rifiatato nel secondo tempo in Europa League. La panchina riservata a Insigne contro l’Atalanta lunedì scorso ha infatti altre motivazioni. Nessuno ha creduto davvero alle parole del tecnico del Napoli. Alla base della decisione di schierare Mertens e Milik dall’inizio ci sarebbe la punizione decisa dal tecnico ad Insigne. Il motivo? La sgridata fatta dal giocatore con l’Arsenal in Europa League al momento della sostituzione. “Vedi cosa hai combinato sostituendomi?”avrebbe detto, con riferimento ai fischi che gli son piovuti addosso.
IL FUTURO – C’è stata anche la polemica con le parole attribuite al padre (“Ancelotti è un pacco”) e poi smentite. E il futuro per il talento di Frattamaggiore continua ad essere incerto. I bookmakers lo danno per sicuro partente, a patto che arrivi un’offerta importante. In Italia piace al Milan, che immagina uno scambio con Suso (più 40 milioni di euro) ma il giocatore piace anche al Liverpool e ad altre squadre di Premier.