Altro passo importante verso lo scudetto da parte dell’Inter che batte con un pizzico di sofferenza un ottimo Genoa nel posticipo che chiude la 27a giornata di Serie A. I nerazzurri volano a +15 sulla Juventus: la seconda stella è ormai sempre più vicino. Nonostante il clima di festa, c’è da registrare la protesta dei tifosi della Curva Nord: “Adesso la misura è colma”.
- Inter-Genoa 2-1, vittoria con sofferenza: l'analisi di Inzaghi
- Genoa, orgoglio Gilardino, il giudizio su Retegui e il rigore
- Inter, scatta la protesta della Curva Nord: cosa è successo
- Niente coreografie in Curva: perché è stato imposto il divieto
Inter-Genoa 2-1, vittoria con sofferenza: l’analisi di Inzaghi
“Le ultime partita vinte tutte per 4-0 portano un po’ lontano dalla realtà”. Esordisce così Simone Inzaghi ai microfoni di Dazn dopo la sofferta vittoria con il Genoa. “Dobbiamo rimanere concentrati e lavorare tanto: abbiamo due mesi e mezzo davanti a noi molto impegnativi. Se mi interessa il record di punti? Per me contano i titoli, i trofei e stare bene in una società. Abbiamo vinto una Supercoppa, ci siamo qualificati al Mondiale per club e ora abbiamo un campionato e una champions da disputare”. Su Asllani: “Sta raccogliendo i frutti del suo lavoro: ha giocato tre partite una meglio dell’altra. Anche Sanchez e Arnautovic in questo filotto del 2024 sono stati fondamentali. Si sono calati perfettamente nella parte”.
Genoa, orgoglio Gilardino, il giudizio su Retegui e il rigore
Dopo aver imposto il pareggio all’Inter nel match d’andata, il Genoa ha creato non pochi grattacapi ai nerazzurri anche nella gara di ritorno a San Siro. “Ci siamo fatti trovare impreparati sul primo gol, dispiace per gli episodi, ma abbiamo giocato un secondo tempo di personalità e coraggio, inserendo quattro attaccanti per provare a riprenderla – ha commentato Alberto Gilardino ai microfoni di Dazn -. Retegui? Ha margini di miglioramento importanti. Sì, può diventare l’attaccante della nazionale”.
L’allenatore del grifone ha parlato anche del discusso rigore assegnato all’Inter: “Dal vivo non sembrava rigore, osservando poi le immagini se ne ha abbastanza la sicurezza. Sono istanti, l’arbitro è stato richiamato dal VAR e quando succede evidentemente ci sono situazioni da valutare. In questo caso hanno concesso il penalty, diciamo che è parecchio dubbio. Normale che dispiaccia perché gli episodi condizionano le gare”.
Inter, scatta la protesta della Curva Nord: cosa è successo
Curva Nord vuota a San Siro per circa 30 minuti, nonostante l’importanza della posta in palio col Genoa. La protesta della tifoseria organizzata dell’Inter ha un motivo ben preciso ed è da ricercare nel divieto di coreografie e megafoni fino a giugno imposto dalla Questura. In una nota su Instagram la Nord ha fatto sapere che “adesso la misura è colma, oggi niente tifo: la Curva resta al baretto. Ci siamo assunti responsabilità che non avevamo e abbiamo atteso in modo composto un segnale di riapertura al nostro diritto al tifo ma dopo l’ennesima chiusura adesso basta non accetteremo più questa assurda e cieca repressione figlia di un’inutile prova di forza di chi certi diritti dovrebbe garantirli”.
Niente coreografie in Curva: perché è stato imposto il divieto
Il divieto di introdurre allo stadio tamburi, bandiere e megafoni fino al termine della stagione è scaturito dopo quanto successo in occasione del derby d’Italia tra Inter e Juventus andato in scena lo scorso 5 febbraio. In seguito agli incidenti che si sono registrati nel post partita sono stati comminati 50 Daspo, con la Questura che ha deciso di adottare la linea dura.