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Inter, film già visto: poca reazione quando le cose si complicano

I nerazzurri di Simone Inzaghi già durante questa stagione non hanno reagito quando sono andati in difficoltà. Ma soprattutto, la sconfitta di ieri col Bologna ne richiama alla mente un'altra di vent'anni fa.

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Ieri sera allo Stadio Dall’Ara di Bologna, dopo il pareggio di Arnautovic, quando l’Inter era in totale controllo della partita, è sembrato di tornare al 5 maggio 2002 e alla dolorosissima sconfitta con la Lazio per 4-2 all’Olimpico che consegnò, quella volta immediatamente, lo scudetto alla Juventus, e i nerazzurri persero anche il secondo posto a favore della Roma.

Inter: molti i parallelismi col 5 maggio 2002

Ieri, dopo aver subito quel gol, tra l’altro il classico gol dell’ex, i nerazzurri di Simone Inzaghi, esattamente come quelli di vent’anni fa di Hector Cuper (e tra l’altro l’attuale tecnico nerazzurro era in campo nelle file dei biancocelesti e segnò il gol del definitivo 4-2), sono sembrati paralizzati dal terrore e mentre nei primi minuti le occasioni per raddoppiare dopo il gol lampo di Perisic le avevano avute, nel resto della partita hanno fatto molta più fatica. E poi è arrivata la frittata finale, che se 20 anni fa era stata confezionata da Vratislav Gresko a favore di Karel Poborski, l’unico a lottare durante il primo tempo nelle file di quella Lazio, stavolta è toccato a Ionut Radu, sostituto in porta dell’infortunato Samir Handanovic, ad agevolare il gol di Nicola Sansone.

Bologna-Inter: un recupero visto come un fastidio e alla fine perso

Certamente stavolta lo scudetto non è ancora perso come allora, ma certi atteggiamenti hanno ricordato moltissimo quelli di vent’anni fa. Può forse aver pesato anche il fatto che i continui ricorsi della società per ottenere una vittoria a tavolino in una partita non disputata il giorno dell’Epifania a causa dell’emergenza Covid-19 nelle file del Bologna e che da quasi subito era stato deciso che andava recuperata, abbia tolto un po’ di cattiveria e di grinta ai calciatori nerazzurri, che hanno pensato forse di vincerla senza troppi problemi levandosi un fastidio durato per troppi mesi, per poi accorgersi dopo il gol di Arnautovic che vincerla non era affatto semplice, e così è finita nel peggiore dei modi.

Inter: è proprio tutta colpa di Radu?

Insomma, è vero che la frittata più grossa l’ha fatta Radu, complice anche la rimessa dalla linea laterale di Perisic abbastanza discutibile e che ha messo in difficoltà un portiere totalmente inoperoso sia ieri sia in quasi tutta la stagione, ma il resto delle colpe va distribuito a tutta la squadra, in primis all’allenatore, che nell’intervallo non è riuscito a ricaricarla nel modo giusto affinché si portasse a casa la vittoria, come già accaduto più volte quando la squadra è andata in difficoltà durante questo campionato, per esempio contro il Sassuolo o contro il Torino.

Col risultato che adesso lo scudetto non è più nelle mani dell’Inter ma del Milan, che trascinato, anche quando non è in campo a dare il proprio contributo, da un personaggio carismatico come Zlatan Ibrahimovic e con una rosa sicuramente inferiore a quella dell’Inter gioca però più compatto e, anche aiutato dal fatto che il livello dell’attuale Serie A non è neanche lontanamente paragonabile a quello di vent’anni fa, sta facendo una vera e propria impresa. E soprattutto, quando le cose si fanno difficili, reagisce sempre nel modo giusto.

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