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Inter, Dzeko e Lukaku concorrenti tra campo e mercato: Marotta al bivio

L'Inter ha ripreso a marciare dimenticando la crisi di settembre, ma incombe già la programmazione della prossima stagione: potrebbe esserci posto solo per uno tra Lukaku e Dzeko

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L’inizio stagione dell’Inter è stato a dir poco balbettante, con quattro sconfitte nelle prime otto giornate di campionato che sembrano aver compromesso le speranze della squadra di Simone Inzaghi di concorrere per quello scudetto che nella scorsa primavera è sfuggito a favore del Milan dopo che i nerazzurri avevano dominato il girone d’andata.

I numeri da record dell’attacco dell’Inter

Alla base del rendimento sotto le aspettative dell’Inter nei primi due mesi di stagione, oltre a un calendario impegnativo con tanti scontri diretti, qualche smagliatura di troppo a livello tattico, causata anche da una condizione atletica non perfetta. Tutte cause dell’elevato numero di gol subiti, mentre inalterata è rimasta la produzione offensiva, se è vero che alla super sfida contro la Juventus i nerazzurri si presenteranno con l’invidiabile striscia di 24 partite di campionato consecutive con almeno un gol realizzato. Insomma, i problemi di Inzaghi non riguardano certo l’attacco, grazie a un Lautaro Martinez in forma… Mondiale e pronto a un ruolo da protagonista in Qatar con la sua Argentina, ma anche al buon rendimento di Edin Dzeko, che non ha fatto rimpiangere la prolungata assenza di Romelu Lukaku.

L’Inter, il caso Lukaku e un futuro ancora da decidere

Proprio i guai fisici del centravanti belga rappresentano la nota dolente principale del primo trimestre di stagione dell’Inter, soprattutto in chiave futura. Perché se come detto in campo la squadra ha saputo compensare il mancato contributo dell’ex Chelsea, in vista del prossimo mercato estivo, la cui programmazione inizierà già prima della primavera, la società rischia di trovarsi di fronte a un bivio. Lukaku è infatti tornato a Milano in prestito annuale dai Blues, ma con un gentleman agreement tra le parti circa il rinnovo del prestito per un’altra stagione, alle stesse cifre di quella attuale, quindi 10 milioni cui sommare i 16 di ingaggio lordo da versare a Big Rom. Uno sforzo notevole per le casse di un club come l’Inter, fresco di approvazione di un bilancio che ha fatto segnare un altro pesante segno rosso e attorno al quale continuano a girare voci sulla possibile cessione da parte del gruppo Suning.

Mercato Inter, il nodo rinnovi: Dzeko può dire addio a fine stagione

Lukaku considera chiusa la parentesi Chelsea e vuole restare a vita all’Inter, ma il club non può tenere conto, o almeno non solo, delle ragioni di cuore. Anche perché i 13 contratti in scadenza nel prossimo giugno richiedono necessariamente un’analisi attenta, che dovrà essere effettuata per tempo. Ciascun caso è diverso dall’altro, a partire da quello di Milan Skriniar, per il quale sono ufficialmente partite le trattative per il rinnovo, ma tra chi il 1° febbraio potrebbe già firmare per un altro club c’è anche lo stesso Dzeko, il cui destino potrebbe essere legato a doppio filo a quello dello stesso Lukaku, dal momento che considerando gli elevati ingaggi di entrambi la società potrebbe permettersi un solo rinnovo, per poi puntare a ringiovanire il parco attaccanti attorno a Lautaro, a propria volta da proteggere dalle inevitabili attenzioni di mercato che si presenteranno l’estate prossima.

Al termine della partita contro il Viktoria Plzen Dzeko è stato gelido sul tema: “Qui o altrove voglio continuare a giocare” e del resto l’ex Roma ha dimostrato, nonostante l’età (37 anni a marzo) di essere ben più di un’alternativa al centravanti titolare. I numeri sono dalla sua parte: 18 partite disputate, 11 delle quali da titolare, con una media di 57 minuti in campo e sei gol realizzati, equamente divisi tra campionato e Champions. L’ingaggio attuale di Dzeko è di 5,5 milioni netti, che per un eventuale rinnovo l’Inter vorrà ridiscutere al ribasso. Difficile, però, immaginare che se la società sarà chiamata a scegliere tra i due centravanti a restare in nerazzurro non sia Lukaku, più giovane del compagno di cinque anni e tornato idolo del popolo nerazzurro dopo il traumatico distacco dell’estate 2021.

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