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Inter-Milan, lite Ibra-Lukaku: voodoo, rivalità e il precedente

Tra Ibrahimovic e Lukaku non c'è mai stato un rapporto di simpatia: la ricostruzione del faccia a faccia di martedì sera durante il derby

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

La lite è stata vista da chiunque abbia seguito Inter-Milan: Zlatan Ibrahimovic contro Romelu Lukaku, i due protagonisti di un derby acceso, intenso e di certo non banale che si rivolgono parole incerte e poi la furia e il fronte a fronte con tanto di intervento dei compagni a sedare la rissa verbale.

Che cosa è accaduto? Che cosa si sono detti nel mezzo di questo derby? Secondo il Corriere della sera, le frasi non sarebbero generiche ma riferite a specifiche questioni tra i due.

Ibra a Lukaku: il riferimento al voodoo

Al minuto 43, Romagnoli dà una spallata a Lukaku, già spinto da Kessie. L’attaccante nerazzurro finisce a terra ma si rialza subito e va verso il capitano del Milan, poi arriva da dietro Leao che lo abbraccia per provare a calmarlo. Saelemaekers gli si avvicina con un gesto distensivo, ma viene allontanato perché Lukaku è già diretto verso Ibrahimovic, il quale ha incominciato a spendere parole sgradite. Faccia e faccia, attenzione massima a quanto si stanno dicendo mentre i compagni circondano Ibra e Skriniar e Barella provano ad allontanare Lukaku.

Zlatan non si controlla e inizia il suo show: “Vai a fare i tuoi riti voodoo di m… da un’altra parte”, si vede Ibra dire in alcuni video, rivolto al belga. L’arbitro Valeri (ancora in campo, prima del suo infortunio) rivolve ammonendo entrambi.

La reazione di Lukaku alle frasi di Ibrahimovic

Ibra continua a ridere in faccia a Lukaku, poi gli urla ripetutamente “Go to your mother”, ovvero “Va da mamma”. E poi ancora: “Little donkey” tradotto “Piccolo asino”. La replica è altrettanto pesante: “Fuck you and your wife…” e qui basti dire che si tratti di insulti rivolti a Ibra e alla consorte.

La cosa continua fino alla conclusione del primo tempo e anche durante l’avvio verso gli spogliatoi si sfiora il caso, se non fosse per i compagni. Insomma, il passato inglese di entrambi ritorna e il riferimento ai riti sarebbe da imputare a un episodio: al Manchester United, qualche stagione fa.

I precedenti tra Lukaku e Ibra, difeso dai compagni

Zlatan lo prendeva in giro e gli diceva: “Ti do 50 sterline per ogni stop giusto”. Lukaku non la aveva presa benissimo, pare, anche allora. L’epilogo della questione tra i due titani sarà lontano dal campo, è certo anche se i compagni hanno difeso lo svedese imputando l’avvio della diatriba a un comportamento del belga.

Ibrahimovic, dalla sua, ha concluso con una seconda ammonizione la sua partita per poi ribadire (attraverso l’ufficio stampa del Milan) che le sue parole non avevano intento razzista, affatto. Ma altro. Un concetto che Ibra ha ribadito, nella tarda mattinata di mercoledì sui suoi profili social:

“Nel mondo di ZLATAN non c’è posto per il RAZZISMO. Siamo tutti della stessa razza – siamo tutti uguali !! Siamo tutti GIOCATORI, alcuni meglio di altri”.

A ribadire come alle radici di questa diatriba vi sarebbero ragioni molto, molto personali.

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