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Inter-Milan, Sacchi esalta Conceicao e fa a pezzi Inzaghi. E svela: "Ho chiamato Conte dopo Fiorentina-Napoli"

L'ex ct della Nazionale italiana incorona l'ex manager del Porto e boccia il tecnico nerazzurro dopo la finale di Supercoppa Italiana. E poi rivela cosa ha detto a Conte.

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Pietro De Conciliis

Pietro De Conciliis

Giornalista

Giornalista pubblicista e speaker radiofonico, per Virgilio Sport si occupa di calcio con uno sguardo attento e competente sui campionati di Serie B e Serie C

Il giorno dopo la finale della Supercoppa Italiana, il Milan può godersi lo straordinario successo maturato in rimonta contro l’Inter di Simone Inzaghi. Una vittoria targata Sergio Conceiçao, allenatore capace di incidere sin da subito sullo spogliatoio rossonero, anche con un pizzico di fortuna. A confermarlo, nella giornata dedicata ai commenti e alle analisi post partita, Arrigo Sacchi, sempre molto attento alle dinamiche che caratterizzano l’ambiente rossonero. Non solo, perché Sacchi ha avuto modo di parlare anche del Napoli di Antonio Conte, campione d’inverno in attesa dei recuperi di Atalanta e Inter, grazie al successo di Firenze.

Arrigo Sacchi elogia Conçeicao: “Un signor allenatore”

All’indomani della finale tra Inter e Milan, Arrigo Sacchi ha commentato alla Gazzetta dello Sport il risultato finale del “super derby”, concentrandosi sull’andamento della gara e sull’impronta data da Sergio Conceiçao ai suoi ragazzi: “Prima cosa: partita bellissima, giocata a ritmi da Premier League. Un grande spot per il calcio italiano. Una partita internazionale, di livello altissimo. La sfida è stata equilibrata, però i rossoneri ci hanno messo quel pizzico di cattiveria in più. Seconda cosa: il Milan è vivo, lo ha dimostrato nella semifinale contro la Juve e poi contro l’Inter”, ha sottolineato l’ex ct della Nazionale italiana.

E poi ha aggiunto: “Seconda cosa: il Milan è vivo, lo ha dimostrato nella semifinale contro la Juve e poi contro l’Inter. Terza cosa: Conceiçao è un signor allenatore. Quarta cosa: l’Inter, per le qualità che ha, deve gestire meglio la gara se si trova in vantaggio per 2-0″.

Sacchi deluso dall’Inter di Inzaghi: “Ecco cosa mi aspettavo”

Arrigo Sacchi, al pari di tifosi e addetti ai lavori, si aspettava decisamente di più da una squadra esperta e attrezzata come l’Inter, guidata da un allenatore ormai navigato: “Sul 2-0 una squadra forte ed esperta come quella nerazzurra deve mettere la partita in banca e nascondere il pallone all’avversario – ha ribadito l’ex tecnico di Milan e Parma –. Non ci è riuscita forse perché ha patito troppo la veemente reazione milanista. E, a livello tattico, l’Inter non è stata capace di trovare il modo di arginare Leao, ha precisato.

Una sconfitta pesante, per modalità, punteggio e avversario, ma che non cancella quanto di buono costruito dalla formazione di Inzaghi in queste stagioni: “A mio avviso l’Inter resta la squadra più completa della Serie A – ha detto Sacchi alla Rosea –. Ha la possibilità di vincere lo scudetto e di lottare fino in fondo per la Champions. Certo, questa sconfitta va gestita, soprattutto dal punto di vista psicologico, con intelligenza. Ma sono sicuro che i dirigenti nerazzurri, il presidente Marotta in testa, e l’allenatore aiuteranno i giocatori a superare questo brutto momento”.

Del resto, era lecito attendersi una gestione diversa da parte dei nerazzurri: “Mi aspettavo che l’Inter diventasse totalmente padrona del campo. Ha concesso troppi spazi al Milan e negli spazi Leao e i suoi compagni si sono esaltati. Ho visto una squadra troppo passiva.

Sacchi, il retroscena: “Ho chiamato Conte dopo Fiorentina-Napoli”

Cioccolato nella calza della befana anche per Antonio Conte, uno degli allenatori che più sta sorprendendo Arrigo Sacchi in questa stagione sportiva, considerando le macerie da cui è dovuto ripartire. In un’intervista concessa a Il Mattino, l’ex ct azzurro ha svelato anche un curioso retroscena: Quello di Conte è un vero capolavoro: il primo posto, la personalità, il modo con cui il Napoli gioca. Domenica, dopo il 3-0 con la Fiorentina l’ho chiamato per dirgli: sei uno dei più bravi di tutti, ha rivelato.

“Non è semplice arrivare e riuscire a mettere tutte le cose a posto così velocemente – ha sottolineato Sacchi -. Lui è uno dei pochi capace ogni giorno di migliorare se stesso, gli altri e la società per cui lavora. Non si può rimanere che colpiti dal modo con cui questo Napoli ha vinto a Firenze ed è arrivato fino in cima al campionato. Ci sono divertimento ed emozioni”.

Il “modello contiano” spicca in un calcio spesso legato a dogmi e luoghi comuni: Il nostro calcio è sempre stato travolto dall’ignoranza: tutti hanno sempre creduto che sia un gioco individuale e difensivista. Ma non è così: è sport di squadra e offensivo – ha ricordato Sacchi -. Si gioca in undici non a caso. E quando vedi le partite di Antonio ti accorgi che tutti quegli undici, attaccano, difendono, aggrediscono, si aiutano, ragionano, hanno delle idee. C’è maestria in questo. E infatti gli ho telefonato per dirmi: sei stato stupendo.

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