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Inter sempre più in basso, per Inzaghi il Porto vale la panchina

Sono sempre più le voci che vorrebbero l'esonero del tecnico se in Champions dovesse andare male. E i tifosi si sono già schierati

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Sprofondo nerazzurro. In riva al mare di La Spezia, l’Inter è naufragata per l’ottava volta quest’anno, come non capitava da più di un decennio. Sul banco degli imputati il capitano dell’equipaggio, Simone Inzaghi, con la società che riflette seriamente su di lui e i tifosi che vorrebbero già vederne cadere la testa. Il ‘Porto’ può essere veramente quello in cui la nave della Beneamata attracca per fare festa o per affondare definitivamente. Portandosi sott’acqua proprio Inzaghino.

Inzaghi: riflessioni e confronti, niente ritiro

Inzaghi, nel dopo Spezia, si è dedicato alle riflessioni. Prima con la società, nelle persone di Ausilio e Marotta, poi con tutta la squadra. Si è deciso per la linea morbida, ossia niente ritiro. Ma Oporto vale tantissimo, questo il tecnico vuole che entri nella testa dei suoi giocatori. E attenzione perché, al di là di un possibile e clamoroso esonero post-Champions, la società sta pensando anche all’anno prossimo e le quotazioni di Inzaghi sono in ribasso. Non arrivare nelle prime quattro posizioni a fine anno condannerebbe comunque senza appello l’ex Lazio. Anche perché la società è convinta di avergli affidato la rosa più forte della Serie A.

L’Inter ha fatto appena due punti tra Monza, Sampdoria, Empoli, Bologna e Spezia. Esaltandosi poi nei big-match. Mancano dunque le motivazioni quando l’asticella si abbassa? Secondo i dirigenti, dovrebbe essere proprio l’allenatore a dare la scossa durante la settimana, quando si avvicinano questi confronti. Quando poi i nerazzurri si allontanano da San Siro, la luce si spegne del tutto: solo Salernitana e Cremonese hanno subito più dei 24 gol presi da Onana e Handanovic. La differenza tra casa e trasferta dipende dagli avversari, più disposti a offendere quando è l’Inter a viaggiare. E di conseguenza qui vengono fuori le pecche della Beneamata, spesso pericolosamente sbilanciata e con poca copertura.

C’è da dire poi che Inzaghi ha forse spremuto troppo alcuni uomini, mentre altri – Brozovic e Lukaku su tutti – non si sono ritrovati. E se Brozovic è indietro, perché non insistere su Asllani? Se Dumfries gioca male, perché non Bellanova? Domande da porre al mister, naturalmente. L’Inter è sempre uguale a se stessa, dall’anno scorso a questo. Non c’è stato upgrade.

Inzaghi: per i tifosi è già bocciato

I tifosi hanno peraltro già bocciato Simone Inzaghi. E hanno fantasticato sui ‘grandi’ del passato. Secondo loro, Conte e Mourinho “avrebbero vinto il campionato in ciabatte”. C’è chi invoca il ritorno di Antonio da Lecce: “Torna comandante, ti prego!”. O chi scrive: “Non voglio più vedere Inzaghi allenatore dell’Inter nella prossima stagione, dateci Antonio Conte, riportatelo qui”. Il paragone dei fan è quasi improponibile tra il motivatore salentino e Inzaghi.

Si va ancora più indietro, poi, alla gestione di Mou. “Con Mourinho o Conte avremmo vinto sia lo scudetto dello scorso anno che questo in ciabatte già a gennaio, vista la concorrenza ridicola, e sicuramente ci farebbero vincere la seconda stella”.

Marotta: vuole l’Inter europea anche in campionato

I vertici di viale della Liberazione hanno chiesto, nel confronto avvenuto a pranzo, un’inversione di tendenza al tecnico piacentino. Ma che sia veloce, immediata. Non va dimenticato che dopo il Porto, infatti, ci sarà la partita di San Siro contro la Juventus. Se questo appuntamento venisse interpretato male, la corsa alla qualificazione in Champions risulterebbe ancora più in salita. Marotta e Ausilio sperano dunque di vedere l’Inter europea anche in campionato. Non la versione sbiadita da trasferta.

Inzaghi, da parte sua, ha fatto sapere di essere preoccupato dalla scarsa concretezza sotto porta. Non si è voluto prendere tutte le responsabilità, però, parlando di una testa dei giocatori non così leggera visti i problemi contrattuali di alcuni. Per esempio di Dzeko, che ha il contratto in scadenza. Poi c’è Lukaku che non sa se il prestito sarà rinnovato. La società, però, si aspetta che sia l’allenatore a entrare nella testa dei giocatori. E ci sono una ventina di milioni di euro che ballano in caso di qualificazione o meno ai quarti di Champions.

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