E’ stato forse l’artefice principale del lungo ciclo della Juventus, e ora ne ha posto fine. L’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta in un’intervista a Tuttosport assicura che non vede il trionfo nerazzurro come una sorta di rivincita nei confronti del club bianconero, da cui si separò nel 2018 non senza polemiche: “No, niente di questo: lo scudetto dell’Inter è un sogno diventato realtà“.
Il 15 maggio Marotta tornerà all’Allianz Stadium da avversario e soprattutto da campione d’Italia, mentre la Juventus rischia di restare fuori dalla prossima Champions League: “Immagino sarà gratificante tornare da campione d’Italia a Torino, sabato 15 maggio, per decidere il destino della Juve. È il bello dello sport”, spiega il dirigente nerazzurro, che non manca di punzecchiare la Vecchia Signora, e un ex collaboratore in particolare.
“L’esperienza torinese mi ha dato tanto, eccezion fatta per il congedo agrodolce, se così vogliamo definirlo. Sono rimasto in buoni rapporti con tutti, tranne con Paratici, però la questione è più umana che professionale. Sono un manager abituato ad accettare le scelte della società per la quale lavoro e così è stato in quel settembre del 2018, anche se onestamente non me l’aspettavo”.
Marotta quindi conferma di escludere qualsiasi ritorno a Torino in futuro: “È un’eventualità mai presa in considerazione né, tantomeno, mai ho ricevuto richieste da Torino. C’è solo l’Inter”.
L’intesa con Antonio Conte è ottima, e la speranza è di aprire un ciclo: “Vogliamo aprire un ciclo lungo e ricco di successo. La garanzia assoluta è lui. Ha inculcato nella squadra la mentalità vincente. Questo è il quinto titolo che vince in dieci anni. Conte è il migliore”.