Milan Skriniar torna a pungere l’Inter: il difensore slovacco non lo fa esplicitamente, ma parlando della sua nuova esperienza al Psg non risparmia alcune frecciate alla dirigenza del suo vecchio club e anche al suo ex allenatore Simone Inzaghi.
- Inter, la frecciata di Skriniar alla dirigenza
- Inter, la crescita dell’ex Skriniar al Psg
- Inter, la critica di Skriniar a Inzaghi
Inter, la frecciata di Skriniar alla dirigenza
“Mi sento davvero bene e sono finalmente dove volevo essere. Ho lavorato duro per riuscirci”. Queste le parole con cui Milan Skriniar apre l’intervista concessa ai canali social del Psg, una dichiarazione che pare una stoccata alla dirigenza dell’Inter: il difensore slovacco sottolinea come abbia sempre preferito l’ipotesi del trasferimento alla squadra francese, a cui è arrivato a parametro zero la scorsa estate, rispetto a quella della conferma in nerazzurro.
Inter, la crescita dell’ex Skriniar al Psg
L’ambientamento di Skriniar al Psg non è stato in realtà facilissimo. Nelle prime settimane il suo rendimento è stato piuttosto altalenante e solo negli ultimi mesi lo slovacco pare essere tornato sui suoi standard. Importante in questo senso l’intesa con un altro ex della serie A, il brasiliano Marquinhos. “Parla italiano e ci siamo capiti dal primo giorno, è uno dei migliori difensori al mondo, lo pensavo già da prima di giocarci insieme: andiamo molto d’accordo”, spiega Skriniar.
Inter, la critica di Skriniar a Inzaghi
Oltre alla dirigenza nerazzurra, nella sua intervista Skriniar punge anche Simone Inzaghi. Anche in questo caso il tecnico non viene citato esplicitamente, ma lo slovacco pare evocarlo quando parla dello stile di gioco di Luis Enrique e delle differenze tra Ligue 1 e serie A.
“Luis Enrique ci chiede di controllare la partita e avere la palla, uno stile ideale perché se hai tu il pallone l’avversario deve correre per provare a recuperare il pallone: mi piace”, sottolinea Skriniar elogiando il suo attuale tecnico. “In Ligue 1 qui ci sono tanti giocatori forti fisicamente e veloci – aggiunge poi il difensore – mentre in Italia c’è più tattica e qui molti uno-contro-uno”. Una frase che pare una velata critica al gioco di Inzaghi e alla cura che il tecnico nerazzurro pone nello studiare gli avversari.