Non ha grandissima esperienza in gare di cartello Ivan Kruzliak, la scelta dell’Uefa per Israele-Italia di domani sera a Budapest, nonostante sia internazionale dal 2011. Kruzliak è nato a Bratislava nel 1984. Comincia ad arbitrare nel 2005, ma raggiunge la massima serie solo quattro anni più tardi. Nel 2011 entra a far parte degli arbitri internazionali della Fifa. Durante la stagione 2023/24 Kruzliak è stato impiegato a dirigere 14 partite della Nike Liga, la massima competizione slovacca. In Champions League lo slovacco ha diretto 3 partite, tutte durante le fasi a gironi. Durante l’Europa League le partite dirette dall’arbitro Kruzliak sono 4.
Quel precedente col Napoli
Due precedenti solo con l’U.21 azzurra, nessuno con la nazionale maggiore. Due incroci con Israele che in entrambe le circostanze perse ma a livello di club ha già diretto nelle coppe sia Inter che Napoli. In particolare gli azzurri non hanno un bel ricordo di lui. Nel 2021 in Europa League ne combinò di tutti i colori al Maradona in Napoli-Spartak Mosca.
Due OFR (la revisione sul campo), ben 12 cartellini gialli (a fronte di 26 falli fischiati, in pratica un giallo ogni due falli) e due rossi. In mezzo, una miriade di decisioni sbagliate, come l’aver graziato subito Caufriez. La partita divenne subito una corrida. Gli servì la chiamata di Dankert (al VAR) per far vedere quello che si poteva vedere in campo: l’intervento di Mario Rui col piede a martello sulla gamba di Moses era da rosso codificato. Lo sarebbe stato anche l’intervento di Ponce su Manolas. Farsesco il rigore dato allo Spartak e poi tolto dal VAR: era stato Promes a calpestare con il tacco il piede di Politano e non il contrario, Graziato infine Caufriez intervenuto a forbice su Osimhen.
La squadra arbitrale al completo
Kruzliak domani in Israele-Italia sarà coadiuvato dagli assistenti connazionali Branislav Hancko e Jan Pozor con Peter Kralovic IV uomo, al Var il polacco Kwiatkowski e all’Avar lo slovacco Michal Ocenas.
I precedenti a Euro2024
La vetrina più importante in carriera per lo slovacco sono stati gli Europei in Germania. Non se la cavò male al debutto in Scozia Svizzera, dove comunque fu aiutato dal Var mentre fece flop nel match successivo tra Olanda e Austria dove sarebbe stato opportuno fare una statua al Var che lo salvò da topiche clamorose. Questi gli errori in quella gara. Al 13′ netto fallo di Gakpo su Posch: l’attaccante del Liverpool viene graziato e solo redarguito da Kruzliak. Al 40′ Lienhart ferma con le cattive una ripartenza di Gakpo. Fallo tattico, ma niente giallo. Sul secondo gol austriaco proteste dell’Olanda per la posizione dell’autore della rete Schmid innescato da un cross dal fondo al bacio di Grillitsch. C’è un check del Var ma il gol viene convalidato. Dal 62′ al 65′ arrivano sette sostituzioni di fila, sulle ultime l’arbitro prima le vieta e poi le autorizza: vanno via cinque minuti senza giocare. Al 75′ segna Depay, ma secondo Kruzliak l’attaccante olandese ha toccato con la mano e la rete viene annullata. Il Var richiama l’arbitro all’on field review e Kruzliak torna sui suoi passi concedendo la rete. All’83’ segna il quarto gol austriaco Baumgartner, ma la posizione di partenza dell’austriaco era irregolare e il gol viene annullato. All’85 c’è un colpo di testa di Werghost ma l’arbitro non vede che il giocatore subisce una netta trattenuta del difensore dell’Austria che meritava il rigore senza la chiamata dal Var.